mercoledì 2 dicembre 2009

Insieme per Pedrengo sulla modifica del regolamento del Consiglio comunale

MODIFICA ART. 36 REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE

Punto n. 7 all’Ordine del Giorno - Consiglio comunale del 28.09.2009

Premesso che il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale è di recente adozione (21.04.2008), di fatto ha solo 18 mesi di vita.Riscrivere ed aggiornare il regolamento per il Consiglio comunale è stato un lavoro lungo. Per produrre un documento condiviso, che consentisse a tutti i consiglieri di esercitare al meglio e in modo democratico il loro mandato, ha impegnato per quasi due anni la precedente Giunta i Segretari che si sono succeduti e i Responsabili degli Uffici comunali.
Nel gennaio del 2008 la bozza del regolamento è stata presentata in Consiglio comunale e consegnata ai gruppi consiliari, che hanno avuto a disposizione oltre tre mesi di tempo per presentare osservazioni, integrazioni ed emendamenti al testo proposto dalla Giunta.
Nella seduta consiliare del 21 aprile 2008, dopo ampio ed articolato dibattito il Consiglio comunale lo ha approvato.
In quell’ occasione soltanto i consiglieri Masper Antonio, Chiesa Domenico e Fazzolari Franco hanno presentato complessivamente più di 40 emendamenti. Tramite votazione alcuni sono stati accolti integralmente, altri sono stati recepiti parzialmente, pochi respinti e alcuni ritirati.Dopo un articolato e costruttivo dibattito il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale è stato approvato all’UNANIMITA’.
Oggi, con una fretta che ci lascia alquanto perplessi, la maggioranza, composta anche da alcune forze politiche di minoranza del precedente mandato, propone lo stravolgimento dell’articolo 36 del regolamento, pregiudicando l’oggettiva operatività di tutti i consiglieri, sia di minoranza sia di maggioranza!Per venire all’argomento all’O.d.G. ci domandiamo: se nella seduta del Consiglio comunale del 21 luglio scorso, la vostra interpretazione dell’art. 36 era esatta, come da voi allora sostenuto, non riusciamo a comprendere come mai in questa occasione ci avete messo a disposizione il materiale relativo alla modifica del regolamento nei consueti 10 giorni di tempo.Il nostro Gruppo consiliare è totalmente contrario a questo vostro modo di procedere, in special modo per quanto riguarda le norme che unanimemente vengono considerate “regole condivise”, cioè le “regole del gioco”, come lo Statuto e i Regolamenti, in quanto sono strumenti che devono salvaguardare i diritti delle minoranze e di tutti i cittadini.
Il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, così come lo Statuto dell’Ente, determinano le regole della convivenza democratica tra i rappresentanti eletti che, devono essere condivise da tutti i consiglieri e da tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale.Per questo motivo la precedente Amministrazione ha ricercato l’apporto ed ha accolto molte proposte presentate da consiglieri di minoranza.La vostra proposta creerebbe rilevanti difficoltà a tutti i consiglieri, in particolare a chi lavora.Il comma 7 dell’art. 18 del Regolamento stabilisce le modalità e i termini entro cui vanno presentate le proposte emendative.
Questo comma è stato inserito su preciso suggerimento dei responsabili degli Uffici comunali, in quanto essi devono avere il tempo per effettuare l’istruttoria ed esprimere il regolare parere di legittimità della proposta. Riducendo i termini del 50% dei giorni previsti per il deposito degli atti, ci chiediamo com’è sia possibile, per qualsiasi consigliere, presentare emendamenti, se il termine di visione degli atti si riduce così drasticamente. Esempio: gli atti vengono messi a disposizione dei consiglieri 5 giorni prima della seduta, esclusi il giorno della stessa. Tenuto conto che il comma 7 stabilisce che “gli emendamenti sono presentati in forma scritta, al sindaco, entro le ore 12,00 del secondo giorno lavorativo precedente quello dell’adunanza” significa che, per rimanere al caso in discussione, gli emendamenti andavano presentati entro le ore 12,00 di giovedì 24 settembre. Questa è la concreta dimostrazione che ogni singolo consigliere ha a disposizione meno di 24 ore per analizzare gli atti e per presentare eventuali controproposte (avvisi ricevuti dopo le ore 20 di mercoledì reali ore ha disposizione 15,30 notte compresa). In questo Comune, Insieme per Pedrengo e prima ancora la Democrazia Cristiana, hanno sempre, per quanto riguarda regolamenti e convenzioni, rispettato i 10 giorni, tanto che la frase “i termini di deposito sono elevati a 10 giorni prima dell’adunanza per le proposte relative ai seguenti atti: regolamenti e convenzioni”, era presente nella stessa formulazione, anche nell’ art. 10 del precedente Regolamento. In tutti questi anni questa regola è sempre stata da tutti rispettata e non ha mai dato adito a problemi d’ interpretazione.Non è pensabile che alla terza seduta del nuovo Consiglio comunale norme, che per anni sono state condivise da tutti vengano variate, in peggio, per una banale diversità di interpretazione. L’art. 36 relativo al “deposito degli atti” è stato oggetto di diversa interpretazione nella sola seduta del 21 luglio scorso e non nelle precedenti sedute, come riportato nel testo della proposta di deliberazione. Di conseguenza ci chiediamo in quali sedute, considerato che l’insediamento di questo Consiglio è avvenuto solo lo scorso 30 giugno. Il comma 2 dell’art. 36 del regolamento come attualmente formulato è chiaro e di facile comprensione e interpretazione. Pertanto, a nostro modo di intendere non abbisogna di ulteriori chiarimenti e modifiche, in quanto il termine “relative a” è espressamente riferito a regolamenti e convenzioni. Un’ultima precisazione riguarda gli emendamenti alle variazioni di bilancio da come vengono modificate dalla vostra proposta. L’articolo 36 del regolamento, oggetto di questo contrasto, non tratta delle variazioni di bilancio. A tale proposito la normativa di riferimento riguardante gli emendamenti al bilancio non dovrebbe essere il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale ma il Regolamento di Contabilità.Infine l’art. 18 del regolamento che si riferisce al diritto di iniziativa dei consiglieri che specifica chiaramente nei commi 3 e 6 gli emendamenti e le proposte di deliberazione che possono essere presentate: regolamenti e convenzioni. In particolare il comma 3 stabilisce le modalità di presentazione degli emendamenti. Un consigliere comunale può proporre, sempre nei termini previsti dal regolamento, anche emendamenti relativi alle variazioni di bilancio, perché questo fa parte degli inalienabili diritti e doveri del Consigliere!Alla luce di quanto esposto chiediamo al Sindaco: Quali sono i veri motivi per effettuare un atto di imperio di tale portata? Perché ravvisa l’urgenza di modificare così velocemente il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale? Con questa modifica pensa veramente di creare difficoltà alle minoranze?Ha considerato le possibili difficoltà che verranno create ai Responsabili? Sono stati consultati prima di proporre la modifica? Ribadiamo che non a caso la precedente amministrazione aveva coinvolto i responsabili degli uffici nella elaborazione del regolamento.Siamo consapevoli che il confronto è lo strumento indispensabile per condividere l’azione politica e amministrativa. L’aspetto tecnico, per noi marginale di questa delibera, non può deteriorare i rapporti tra i vari organi del Comune. Per questo, convinti che la contrapposizione a tutti i costi non produce effetti positivi, nell’interesse, a nostro avviso, di tutti i consiglieri e degli uffici, formuliamo una proposta che ci pare equilibrata e conciliante.1. l’argomento al punto n….del O.d.G. viene stralciato e rinviato ad altra seduta.2. Il Sindaco convoca una riunione dei Capigruppo, con il Segretario e i Responsabili degli Uffici, per elaborare una proposta possibilmente condivisa, sia dagli organi politici sia dagli organismi tecnici, da sottoporre alla approvazione del Consiglio.Se il Sindaco e la maggioranza ritengono utile approfondire la presente proposta, possono sospendere per alcuni minuti la seduta e riunirsi per valutarla.Il Gruppo di Insieme per Pedrengo ha amministrato per 19 anni questo Comune, di conseguenza ha al proprio interno, e nei consiglieri che ora lo rappresentano, la necessaria esperienza politica, amministrativa e tecnica per affrontare questo mandato amministrativo con competenza. Se la maggioranza voterà adesso la modifica così come da loro proposta, significherà che non vi è la volontà politica di ricercare punti di accordo almeno su aspetti che riguardano le regole condivise e quindi tra il gruppo di maggioranza e le minoranze in futuro il dialogo non sarà facile.

Il Gruppo Consiliare “Insieme per Pedrengo”

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