domenica 26 settembre 2010

Poesia "INSIEME PER PEDRENGO"

INSIEME PER PEDRENGO

Dalle elezioni un anno è passato,
e niente di quanto promesso è stato effettuato!
Niente strade e niente scuole
solo tante belle parole!
L’aumento delle indennità
è la grande novità!
Dopo pochi mesi dall’inizio del mandato
il loro stipendio è aumentato!
Hanno rifiutato il fondo per i lavoratori
e vogliono nuovi uffici per gli Assessori!
In biblioteca il grande cambiamento
è internet a pagamento.
Giornali e riviste hanno dimezzato
e persino il cinema all’aperto viene politicizzato!
Il trasporto scolastico è aumentato
e nemmeno l’acqua pubblica hanno salvato.
Il Fondo anticrisi è stato rifiutato dall’amministrazione
e sono soli i lavoratori in cassaintegrazione.
Che dire della pista ciclabile più corta del mondo?
Si sta proprio toccando il fondo!
Poche delibere di Giunta e pochi Consigli comunali
in paese non si vedono scelte sostanziali.
Sul notiziario comunale e sui giornali
sono pubblicizzati interventi banali.
Chi amministra cerca una sterile contrapposizione,
ma questo non interessa all’opposizione
Insieme per Pedrengo ha solo una volontà:
gli interessi della comunità!

Il Gruppo “Insieme per Pedrengo

sabato 4 settembre 2010

Interrogazione sulle Case dell'acqua

Egr. Sindaco
Gabriele Gabbiadini
Comune di Pedrengo

Oggetto: Casa dell’Acqua


Il sottoscritti consiglieri comunali Fazzolari Franco e Ghislandi Giuseppe, del gruppo “Insieme per Pedrengo”, presentano la seguente interrogazione, come previsto dall’art. 19 e successivi del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile.
Egr. sig. Sindaco, Vi sarà certamente noto, il tema “acqua pubblica” oltre che aver raccolto un milione e mezzo di firme per promuovere un referendum in difesa di questo bene inalienabile, ha stimolato anche un proficuo dibattito sull’utilizzo di questa risorsa primaria per la popolazione.
Il nostro gruppo consiliare in data 19 gennaio 2010 ha presentato una mozione sul problema della privatizzazione dell’acqua pubblica, mozione discussa e respinta dalla maggioranza nella seduta del Consiglio comunale dell’8 febbraio successivo.
Nel dibattito il nostro gruppo aveva proposto di installare le case dell’acqua sulla scia di quanto avvenuto in 25 comuni dell’hinterland di Milano. In questi mesi nella provincia di Brescia sono stati installate circa 100 casette dell’acqua, mentre anche nella nostra provincia alcuni comuni hanno provveduto ad installare tali postazioni di distribuzione di acqua pubblica a km. zero.
Il 2 giugno nel nostro Comune, su iniziativa della locale associazione Acli, con la collaborazione di due nostri consiglieri comunali, si è provveduto alla raccolta delle firme necessarie per promuovere il referendum citato e sono stare raccolte oltre trecento firme di cittadini pedrenghesi.
Inoltre, è noto che le Acli della Lombardia lo scorso 2 agosto hanno inviato alla Giunta Regionale della Lombardia una lettera in merito alla gestione dell’acqua pubblica nella quale veniva espressa la loro viva preoccupazione dopo aver saputo che, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, la Giunta regionale valuterà nei prossimi giorni l’approvazione di una legge che recepisce le direttive del Decreto Ronchi in tema di governo delle risorse idriche, aprendo le porte al commercio dell'acqua. Le Acli invitavano a una riflessione sulle molteplici implicazioni che una scelta di questo tipo, configurabile a tutti gli effetti come un’operazione di tipo commerciale, potrebbe comportare soprattutto a scapito della collettività e del bene comune. Il documento si concludeva dicendo:
“Il decreto Ronchi del 2009, alla cui abrogazione le Acli stanno dando il loro appoggio tramite l'iniziativa referendaria, rischia di contribuire all'impoverimento delle famiglie, nonché ad un forte depauperamento dei bilanci degli enti pubblici, rendendo più onerose le stesse attività produttive. Ciò che si intende quindi sottolineare, con spirito costruttivo e profondo rispetto per le attività e le decisioni istituzionali, è che occorra lavorare affinché il mercato possa esercitare una funzione di sviluppo e non divenire strumento di asservimento o di iniqua distribuzione delle risorse: fermare le speculazioni sull'acqua, ascoltando le perplessità sulla sua privatizzazione che arrivano dagli strati popolari e produttivi, costituisce un modo concreto per guardare al futuro. Per queste ragioni, le Acli della Lombardia invitano la Giunta regionale a tener conto del significato politico dell'iniziativa referendaria per l'acqua pubblica, che non parteggia per nessun partito o schieramento, ma che si pone dalla parte dei cittadini che chiedono di preservare il bene pubblico dell'acqua, non rendendolo oggetto di normale commercio privato”.
La Chiesa Cattolica ha sostenuto con fermezza, con un Documento della
Commissione Giustizia e pace in occasione del Forum di Kyoto, che l’acqua è un
“diritto umano” ed ha espresso serie riserve sui processi di gestione delegata
al mercato.
Anche il Consiglio Generale di Agesci ha sottolineato l’importanza della gestione e di un’educazione all’acqua bene comune esprimendo sostegno al referendum e la Caritas Italiana ha espresso la propria sensibilità verso l’acqua bene comune di interesse pubblico.
Tenuto presente che nell’ambito delle scelte operative di Agenda 21 il Comune di Scanzorosciate è intenzionato a collocare sul proprio territorio le case dell’acqua. Nella riunione dello scorso mercoledì 21 luglio, infatti, l’Assessore all’Ambiente di Scanozrosciate nel suo intervento al Parco del Sole di Scanzorosciate ha delineato tutta una serie di azioni per la tutela dell’ambiente e sensibilizzare sui problemi dell’ecosistema come posizionare sul proprio territorio comunale delle case per la distribuzione dell’acqua e Lei, non citando concretamente esempi di interventi, espresse l’auspicio di tradurre le promesse e quanto emerso lungo il percorso di Agenda 21 in operazioni da attuare, anche proseguendo nella collaborazione con Scanzorosciate.
Considerato che la crisi economico finanziaria produce i suoi effetti, che possono essere anche positivi, sul consumo delle persone ed in particolare sui nostri concittadini. È ora chiaro che il futuro sarà un luogo pieno di sfide destinate a cambiare il processo di crescita che ci ha accompagnato fino ad ora, soprattutto in questi ultimi anni.
Consapevoli che la parte pubblica e in particolare le istituzioni, devono farsi carico di promuovere iniziative che vadano nella direzione di un aiuto concreto alla spesa della famiglia e di un consumo “verde” e sostenibile delle risorse della terra.
Una delle iniziative scaturite da questo movimento, considerato che spesso gli acquedotti comunali garantiscono acqua “buona”, è stata certamente la promozione e lo stimolo per i comuni ad installare sul proprio territorio:
“LE CASE DELL' ACQUA”
In particolare la società pubblica provinciale UNIACQUE di cui il nostro comune è socio, o comunque altre società facilmente identificabili, suggerite anche dal protocollo europeo di Agenda 21, possono fornire l’assistenza necessaria per l’installazione delle “casette” nelle nostre piazze, che allacciandosi alla rete idrica, erogano acqua filtrata secondo processi di raggi UV e altri processi di purificazione.
Il costo che l’Amministrazione deve sostenere è quello dell’installazione, che in base alle capacità contrattuali può anche essere sponsorizzata, e la manutenzione annuale.
Il cittadino, non solo può usufruire dell’acqua sempre fresca, a KM 0, non trasporta più bottiglie pesanti, non consuma sacchi interi di bottiglie di plastica e soprattutto, in base alle scelte dell’amministrazione, può avere acqua gratis o a pochissimi centesimi al litro (entro i 10 centesimi per quella frizzante).
Il nostro Gruppo Consiliare “Insieme per Pedrengo” naturalmente esprime il proprio consenso a queste buone prassi delle amministrazioni locali e pertanto
INTERROGA
il Sindaco e la Giunta Comunale sulla volontà di condividere tali iniziative e quali azioni intendono intraprendere per installare sul nostro territorio uno o più distributore di acqua pubblica.

Per il gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Franco Fazzolari
Giuseppe Ghislandi
Egr. Sindaco
Gabriele Gabbiadini
Comune di Pedrengo
Oggetto: Casa dell’Acqua

Il sottoscritti consiglieri comunali Fazzolari Franco e Ghislandi Giuseppe, del gruppo “Insieme per Pedrengo”, presentano la seguente interrogazione, come previsto dall’art. 19 e successivi del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile.
Egr. sig. Sindaco, Vi sarà certamente noto, il tema “acqua pubblica” oltre che aver raccolto un milione e mezzo di firme per promuovere un referendum in difesa di questo bene inalienabile, ha stimolato anche un proficuo dibattito sull’utilizzo di questa risorsa primaria per la popolazione.
Il nostro gruppo consiliare in data 19 gennaio 2010 ha presentato una mozione sul problema della privatizzazione dell’acqua pubblica, mozione discussa e respinta dalla maggioranza nella seduta del Consiglio comunale dell’8 febbraio successivo.
Nel dibattito il nostro gruppo aveva proposto di installare le case dell’acqua sulla scia di quanto avvenuto in 25 comuni dell’hinterland di Milano. In questi mesi nella provincia di Brescia sono stati installate circa 100 casette dell’acqua, mentre anche nella nostra provincia alcuni comuni hanno provveduto ad installare tali postazioni di distribuzione di acqua pubblica a km. zero.
Il 2 giugno nel nostro Comune, su iniziativa della locale associazione Acli, con la collaborazione di due nostri consiglieri comunali, si è provveduto alla raccolta delle firme necessarie per promuovere il referendum citato e sono stare raccolte oltre trecento firme di cittadini pedrenghesi.
Inoltre, è noto che le Acli della Lombardia lo scorso 2 agosto hanno inviato alla Giunta Regionale della Lombardia una lettera in merito alla gestione dell’acqua pubblica nella quale veniva espressa la loro viva preoccupazione dopo aver saputo che, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, la Giunta regionale valuterà nei prossimi giorni l’approvazione di una legge che recepisce le direttive del Decreto Ronchi in tema di governo delle risorse idriche, aprendo le porte al commercio dell'acqua. Le Acli invitavano a una riflessione sulle molteplici implicazioni che una scelta di questo tipo, configurabile a tutti gli effetti come un’operazione di tipo commerciale, potrebbe comportare soprattutto a scapito della collettività e del bene comune. Il documento si concludeva dicendo:
“Il decreto Ronchi del 2009, alla cui abrogazione le Acli stanno dando il loro appoggio tramite l'iniziativa referendaria, rischia di contribuire all'impoverimento delle famiglie, nonché ad un forte depauperamento dei bilanci degli enti pubblici, rendendo più onerose le stesse attività produttive. Ciò che si intende quindi sottolineare, con spirito costruttivo e profondo rispetto per le attività e le decisioni istituzionali, è che occorra lavorare affinché il mercato possa esercitare una funzione di sviluppo e non divenire strumento di asservimento o di iniqua distribuzione delle risorse: fermare le speculazioni sull'acqua, ascoltando le perplessità sulla sua privatizzazione che arrivano dagli strati popolari e produttivi, costituisce un modo concreto per guardare al futuro. Per queste ragioni, le Acli della Lombardia invitano la Giunta regionale a tener conto del significato politico dell'iniziativa referendaria per l'acqua pubblica, che non parteggia per nessun partito o schieramento, ma che si pone dalla parte dei cittadini che chiedono di preservare il bene pubblico dell'acqua, non rendendolo oggetto di normale commercio privato”.
La Chiesa Cattolica ha sostenuto con fermezza, con un Documento della
Commissione Giustizia e pace in occasione del Forum di Kyoto, che l’acqua è un
“diritto umano” ed ha espresso serie riserve sui processi di gestione delegata
al mercato.
Anche il Consiglio Generale di Agesci ha sottolineato l’importanza della gestione e di un’educazione all’acqua bene comune esprimendo sostegno al referendum e la Caritas Italiana ha espresso la propria sensibilità verso l’acqua bene comune di interesse pubblico.
Tenuto presente che nell’ambito delle scelte operative di Agenda 21 il Comune di Scanzorosciate è intenzionato a collocare sul proprio territorio le case dell’acqua. Nella riunione dello scorso mercoledì 21 luglio, infatti, l’Assessore all’Ambiente di Scanozrosciate nel suo intervento al Parco del Sole di Scanzorosciate ha delineato tutta una serie di azioni per la tutela dell’ambiente e sensibilizzare sui problemi dell’ecosistema come posizionare sul proprio territorio comunale delle case per la distribuzione dell’acqua e Lei, non citando concretamente esempi di interventi, espresse l’auspicio di tradurre le promesse e quanto emerso lungo il percorso di Agenda 21 in operazioni da attuare, anche proseguendo nella collaborazione con Scanzorosciate.
Considerato che la crisi economico finanziaria produce i suoi effetti, che possono essere anche positivi, sul consumo delle persone ed in particolare sui nostri concittadini. È ora chiaro che il futuro sarà un luogo pieno di sfide destinate a cambiare il processo di crescita che ci ha accompagnato fino ad ora, soprattutto in questi ultimi anni.
Consapevoli che la parte pubblica e in particolare le istituzioni, devono farsi carico di promuovere iniziative che vadano nella direzione di un aiuto concreto alla spesa della famiglia e di un consumo “verde” e sostenibile delle risorse della terra.
Una delle iniziative scaturite da questo movimento, considerato che spesso gli acquedotti comunali garantiscono acqua “buona”, è stata certamente la promozione e lo stimolo per i comuni ad installare sul proprio territorio:
“LE CASE DELL' ACQUA”
In particolare la società pubblica provinciale UNIACQUE di cui il nostro comune è socio, o comunque altre società facilmente identificabili, suggerite anche dal protocollo europeo di Agenda 21, possono fornire l’assistenza necessaria per l’installazione delle “casette” nelle nostre piazze, che allacciandosi alla rete idrica, erogano acqua filtrata secondo processi di raggi UV e altri processi di purificazione.
Il costo che l’Amministrazione deve sostenere è quello dell’installazione, che in base alle capacità contrattuali può anche essere sponsorizzata, e la manutenzione annuale.
Il cittadino, non solo può usufruire dell’acqua sempre fresca, a KM 0, non trasporta più bottiglie pesanti, non consuma sacchi interi di bottiglie di plastica e soprattutto, in base alle scelte dell’amministrazione, può avere acqua gratis o a pochissimi centesimi al litro (entro i 10 centesimi per quella frizzante).
Il nostro Gruppo Consiliare “Insieme per Pedrengo” naturalmente esprime il proprio consenso a queste buone prassi delle amministrazioni locali e pertanto
INTERROGA
il Sindaco e la Giunta Comunale sulla volontà di condividere tali iniziative e quali azioni intendono intraprendere per installare sul nostro territorio uno o più distributore di acqua pubblica.

Per il gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Franco Fazzolari
Giuseppe Ghislandi