domenica 5 dicembre 2010

Dichiarazione di voto di Insieme per Pedrengo al Consiglio Comunale del 29 novembre 2010

Pedrengo, 29 Novembre 2010

DICHIARAZIONE DI VOTO

Il gruppo di Insieme per Pedrengo non ha condiviso l’impostazione del Bilancio di previsione 2010. Oggi, a circa un mese dalla conclusione dell’esercizio economico, il nostro giudizio rimane invariato.
In un paese come Pedrengo l'ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) garantisce un'entrata annuale di circa 1.100.00€. Questa amministrazione mette a bilancio una spesa di 156.000€ per la costituzione di una banca tributaria ICI e stima così di poter recuperare 220.000€ di evasione. A fronte di una spesa certa abbiamo un'entrata incerta. È immaginabile che l'evasione dell'ICI a Pedrengo raggiunga il 20% del totale? Noi non siamo d'accordo.
Il Comune di Pedrengo dovrà spendere 6000€ l'anno per dotarsi di un organismo esterno di controllo dell'efficienza dell'amministrazione. Da una parte non si dà fiducia alle capacità delle singole amministrazioni di esercitare una funzione di controllo interna e dall'altra si crea una nuova struttura. Non condividiamo la strada intrapresa dal ministro Brunetta e, visto che non è possibile non applicarla, avremmo preferito che questa amministrazione cercasse strade diverse per abbassare i costi di questo organo. Questi sono i costi che vorremmo vedere diminuire.
“L'edificio di via Roma verrà messo in vendita perché non rientra negli obiettivi dell'amministrazione”. Così era scritto nella relazione previsionale e programmatica che questa amministrazione ha portato nella seduta di approvazione del bilancio preventivo. Questo obiettivo si è perso strada facendo. Sappiamo che il mercato immobiliare attraversa un momento difficile, ma questo non giustifica il non aver neppure bandito la gara d'acquisto. Pensiamo che una volta presa una decisione si debba essere convinti nel portarla avanti, anche nelle situazioni più difficili. La critica non dipende dalla scelta fatta, condivisibile in questa situazione di mercato, ma dall'incertezza che l'amministrazione ha dimostrato. Era stato deciso di vendere l'immobile nel bilancio di previsione votato il 24 aprile scorso, per garantirsi la copertura per investimenti per 350.000€, e poi si decide di eliminare la vendita dal bilancio il 29 novembre, senza neanche aver fatto il bando. Noi non siamo d'accordo.
Nel bilancio di previsione si era data grande enfasi alle sponsorizzazioni. Il nostro gruppo aveva messo in guardia sulla possibilità che le sponsorizzazioni non fossero facilmente reperibili. Ci è stato risposto che gli investimenti legati alle sponsorizzazioni non erano prioritari o indispensabili. Questa sera vengono identificate risorse per l'acquisto di un veicolo per la polizia locale, che in un primo tempo avrebbero dovuto essere coperte proprio dalle sponsorizzazioni. Non mettiamo in dubbio l'esigenza dell'acquisto di un veicolo per la vigilanza, ma il modo con cui si è voluto finanziarla: prima con la sponsorizzazione e poi con risorse proprie. Noi non siamo d'accordo con questo modo di fare.
Al giorno d'oggi ogni Comune deve essere particolarmente accorto nelle spese. E' prioritario spendere 2000€ per le luminarie? E' importante spendere 6000€ per un'unità di valutazione esterna? E' necessario spendere risorse per l'addetto stampa? Con questo modo di agire in un attimo si sono persi 10.000€ che potevano essere spesi per interventi veramente prioritari. Siamo convinti che nessuno avrebbe obiettato nulla se, a Natale, non ci fossero state le luminarie. Anche per questo noi non siamo d'accordo.
Infine si continua, ancora oggi 29 novembre, a prevedere investimenti per oltre 1.000.000€ con risorse che dovrebbero entrare da qui a fine anno. Ripetiamo quello che abbiamo già detto mesi fa. Quella che potrebbe sembrare una curiosità per noi è una preoccupazione!
Nel nostro gruppo consiliare rimangono validi e preoccupanti motivi per non condividere il vostro modo di amministrare e pertanto esprimeremo il nostro voto contrario.

Insieme per Pedrengo

lunedì 1 novembre 2010

Dichiarazione di voto sulla proposta di convenzione tra l'Amministrazione comunale e il gruppo di Prot. civile di Grassobbio nel Cons. com. 27.10.2010

DICHIARAZIONE DI VOTO

La presentazione in Consiglio Comunale di questa proposta di convenzione ha mandato un messaggio chiaro ed inequivocabile. Il Sindaco, la Giunta e il gruppo di Uniti per il Cambiamento ritiene che il gruppo di Protezione Civile Volontaria della sezione A.N.A. di Pedrengo non sia idoneo, non abbia l’esperienza e non abbia le capacità per svolgere compiti di protezione civile sul territorio di Pedrengo.
Questa convenzione evidenzia ancora di più la difficoltà che questa Amministrazione ha nel rapportarsi con le associazioni e i gruppi di Pedrengo.
La comunità di Pedrengo non sa a quanto ammonteranno i costi che dovremo sostenere per onorare questa convenzione.
I cittadini di Pedrengo hanno un legame che possiamo considerare quasi affettivo verso il gruppo di Protezione Civile Volontaria di Pedrengo perché li sentono vicini a loro, parte di loro. Siamo convinti che non comprendono la scelta effettuata.
Per questi motivi e per le risposte date alle nostre domande fatte durante il dibattito, il gruppo di Insieme per Pedrengo voterà contro questa proposta di convenzione.

Insieme per Pedrengo

domenica 31 ottobre 2010

Resoconto del Consiglio comunale dello scorso 27 ottobre 2010

Resoconto del Consiglio comunale del 27 ottobre 2010

Lo scorso 27 ottobre 2010 si è riunito il Consiglio Comunale. Dopo l’approvazione delle deliberazioni adottate nella seduta del Consiglio comunale del 27 settembre scorso, si è discusso il secondo punto all’Ordine del Giorno della serata: l’approvazione dello schema di convenzione che l’Amministrazione comunale vuole stipulare con l’Organizzazione CVS Protezione Civile Onlus di Grassobbio. Inizialmente, il Sindaco ha dichiarato che questo gruppo di Grassobbio opererà sul territorio per svolgere i compiti che saranno previsti nella convenzione, come vigilanza ambientale, monitoraggio del territorio, sensibilizzazione sul ruolo della Protezione Civile, supporto ai Vigili e, qualora si verificassero particolari eventi di emergenza, agirà da supporto ai gruppi preposti per il primo intervento, come i Vigili del Fuoco. Ha affermato che il suo modello di Protezione civile è come quello realizzato dal Comune di Torre de’ Roveri. Il Sindaco ha detto di aver avuto consigli anche dall’Assessore provinciale Carrara e ha comunicato che, considerando che questo gruppo di protezione civile di Grassobbio una volta operante sul territorio si attiverà occupandosi anche della formazione di un gruppo di Protezione civile comunale qualora si trovassero dei volontari: la scelta di firmare una convenzione con questo gruppo di Protezione civile di Grassobbio per la maggioranza significa il primo passo che l’Amministrazione comunale compie per giungere alla costruzione di un corpo di protezione civile comunale che sarà coordinato direttamente dal Sindaco. Il Capogruppo di Insieme per Pedrengo Daniele De Sanctis ha affermato che, quando ha appreso che l’Amministrazione comunale vuole realizzare una convenzione con questo gruppo di Grassobbio, è rimasto molto sorpreso e si è chiesto come mai il Comune è arrivato a questo punto. Si è domandato come mai l’Amministrazione non ha pensato di partire, per la formazione di un gruppo comunale di Protezione civile, coinvolgendo il gruppo di Protezione Civile degli Alpini di Pedrengo. De Sanctis ricorda che il gruppo ANA di Pedrengo è stato protagonista di molti interventi e ha un’esperienza lunghissima, che va dall’intervento dopo il terremoto del Friuli fino a giungere al più recente intervento a L’Aquila. La Protezione Civile degli Alpini di Pedrengo ha una sede e i mezzi per operare; conosce al meglio il territorio pedrenghese, è un’Associazione di Pedrengo, si è sempre data da fare per la Comunità, ha dimostrato di essere in grado di poter raggiungere gli obiettivi inseriti all’interno della convenzione che l’Amministrazione vuole siglare con il gruppo di Grassobbio e non si capisce perché la Giunta non abbia pensato di coinvolgerla in prima persona per la formazione di un gruppo di Protezione civile comunale. Inoltre, come il gruppo di Grassobbio, anche la Protezione civile ANA di Pedrengo è un gruppo aperto anche a chi non è alpino. De Sanctis dichiara che l’Amministrazione comunale di Pedrengo potrebbe benissimo firmare una convenzione con la Protezione Civile Alpini di Pedrengo, invece l’Amministrazione comunale preferisce – non se ne capisce il motivo – firmare una convenzione con un gruppo di Protezione civile esterno al nostro paese. L’Amministrazione comunale avrebbe potuto far partire il percorso di formazione di un corpo di Protezione civile comunale partendo dalla Protezione civile ANA presente sul territorio pedrenghese. Quindi, De Sanctis domanda come mai la Protezione civile ANA di Pedrengo non può avere la convenzione e se è stata sentita l’ANA di Pedrengo. Il Sindaco risponde dicendo che ha parlato con il Capogruppo degli Alpini più volte e ha detto che un percorso per la stesura di una convenzione con la Protezione civile degli Alpini di Pedrengo era stato avviato dalla precedente Giunta. Però, l’esigenza dell’attuale Amministrazione comunale è quella di avere un gruppo di Protezione civile che sia coordinato direttamente dal Sindaco. Con la Protezione civile degli Alpini, che si pone come gruppo autonomo che fa riferimento all’ANA e che ha una propria struttura, questo non è possibile: la Protezione civile degli Alpini di Pedrengo ha una propria struttura – indipendente dall’Amministrazione comunale - e non può essere coordinata dal Sindaco. Poi, il Sindaco ha affermato che gli Alpini si muovono sempre e comunque e, in caso di bisogno, sicuramente gli Alpini potranno intervenire a fianco della Protezione civile comunale. Se vorranno, gli Alpini potranno anche entrare nella protezione civile comunale. Il Sindaco dice che il punto centrale della discussione è la creazione o meno di un corpo di Protezione civile comunale. De Sancits spiega che si poteva realizzare una protezione civile comunale partendo dal coinvolgimento con il gruppo di Protezione civile Alpini di Pedrengo. Il Sindaco ribatte che per l’Amministrazione comunale è necessario avere un gruppo di protezione civile comunale e che gli Alpini hanno già da tempo una loro convenzione con il Comune. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Franco Fazzolari afferma che si sta facendo un po’ di confusione, in quanto c’è distinzione tra Gruppo Alpini e Gruppo di Protezione Civile degli Alpini. Nel gruppo di Protezione civile degli Alpini possono entrare anche non alpini. De Sancits aggiunge che formare un corpo di Protezione civile comunale è condivisibile, ma che non è condivisibile farlo puntando su un gruppo di Protezione civile esterno al paese, quando abbiamo già un gruppo attivo a Pedrengo. Il Sindaco sottolinea che gli Alpini non vengono gestiti dal Sindaco mentre la protezione civile comunale si. Inoltre, il gruppo di Protezione civile dovrebbe occuparsi anche dell’ordinarietà. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Ghislandi ricorda che l’Amministrazione comunale potrebbe firmare tranquillamente una convenzione con il Gruppo di Protezione civile Alpini di Pedrengo definendo un impegno tra il Comune e il Gruppo di Protezione civile ANA. In questo caso il Sindaco potrebbe precettare i volontari, che poi comunicheranno se sono dotati o meno di mezzi adeguati per intervenire. Insieme per Pedrengo aveva già pensato di stipulare una convenzione con il Gruppo di Protezione civile Alpini di Pedrengo: era pronta, bisognava solamente sistemare gli ultimi aspetti burocratici. Poi, Ghislandi spiega che le attività sul territorio svolte dalla Protezione civile e le operazioni in caso di calamità in cui interviene la Protezione civile dando il suo contributo sono due cose diverse. Ghislandi afferma che il problema è che il Sindaco vuole che la Protezione civile svolga l’ordinarietà, che non è compito dei volontari. Ghislandi, citando l’esempio del Comune di Albano, afferma che tutti i Comuni che avevano la Protezione civile ANA sul proprio territorio si sono convenzionati con lei, senza creare doppioni. Creare doppioni significa usare male le risorse. Inoltre, non bisogna dimenticare che il Capogruppo degli Alpini è il titolare del Gruppo Alpini, ma che il responsabile della Protezione civile degli Alpini è un’altra persona. Ghislandi ricorda che l’attuale l’Amministrazione comunale aveva fatto un primo incontro con la Protezione civile degli Alpini di Pedrengo, al quale aveva partecipato anche il Responsabile provinciale della Protezione civile degli Alpini sig. Manzoni; poi era stato programmato un altro incontro, che il Sindaco ha rinviato a data da destinarsi e il percorso non ha più avuto un seguito e gli Alpini non sono più stati contattati. Nonostante l’Amministrazione comunale non inizi il percorso di formazione di un corpo di Protezione civile comunale coinvolgendo la Protezione civile Alpini di Pedrengo, i cittadini di Pedrengo sanno quello che ha fatto negli anni la Protezione civile Alpini di Pedrengo. Ghislandi dice che, se il Sindaco non ha ritenuto che la Protezione civile degli Alpini di Pedrengo sia idonea a formare un gruppo di Protezione civile comunale, evidentemente il Sindaco non conosce tutto quello che ha fatto la Protezione civile Alpini di Pedrengo in tutti questi anni. Il Sindaco dice che ci sono Alpini che fanno politica e, a suo dire, le dichiarazioni del Consigliere ne sarebbero la prova. Il Sindaco chiede se Ghislandi ha parlato da Alpino o da Consigliere comunale. Ghislandi chiede se, secondo il Sindaco, un cittadino che è Alpino non possa impegnarsi in politica se ha la passione per farlo. Il Sindaco dice che Insieme per Pedrengo non vuole che il Comune si doti di una protezione civile comunale, ma Ghislandi ribatte ripetendo che Insieme per Pedrengo non ha nulla contro la formazione di un corpo di Protezione civile comunale, ma questo percorso avrebbe dovuto cominciare dalla Protezione civile pedrenghese degli Alpini. Il Sindaco dice che l’attività sul territorio del gruppo di protezione civile di Grassobbio non esclude l’attività della Protezione civile degli Alpini. La precedente Giunta di Insieme per Pedrengo stava lavorando per la creazione di un gruppo di Protezione civile comunale e il primo nucleo di questa nuova struttura sarebbe stato il Gruppo di Protezione civile degli Alpini di Pedrengo, purtroppo non si è più riusciti a firmarla perché sono sopraggiunte le elezioni amministrative. La Giunta di Uniti per il Cambiamento avrebbe potuto confrontarsi con la Protezione civile degli Alpini di Pedrengo e concludere il percorso, ma purtroppo il discorso è morto lì. Il Sindaco afferma che sa di poter contare sulla disponibilità dell’ANA quando serve. Ghislandi si dice sorpreso che il Comune vada a prendere un gruppo fuori paese che non conosce il territorio: significa che il Sindaco non ritiene idonei gli Alpini della Protezione civile ANA di Pedrengo a formare un gruppo di Protezione civile comunale. Ghislandi dichiara di non essere d’accordo con questa scelta come persona, come cittadino, come alpino e come Consigliere comunale. Il Sindaco dice che l’Amministrazione comunale necessita di un gruppo che svolga anche l’ordinarietà. Ghislandi afferma che, allora, il Sindaco non ha capito cosa sia la Protezione civile: il Sindaco vuole un gruppo di Protezione civile per svolgere attività ordinaria ma questo non è il compito della Protezione civile. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Mirco Perini osserva che allora la Giunta comunale in carica cerca manovalanza e prevede che andrà a finire che il gruppo di protezione civile di Grassobbio sarà quello che finirà con i titoloni sui giornali e sulle pubblicazioni della maggioranza, mentre la Protezione civile degli Alpini di Pedrengo rischia di essere solamente quella che mette a disposizione manovalanza per lavorare nelle varie iniziative. Il Sindaco replica che la formazione di un gruppo di Protezione civile comunale è una scelta amministrativa. Se Insieme per Pedrengo non la condivide, il prossimo mandato farà diversamente. De Sanctis ricorda che, prima che si insidiasse l’Amministrazione comunale precedente, vi era solamente una convenzione con gli Alpini che prevedeva sede, parco e protezione civile. Poi si è arrivati alla gestione dell’area feste e della palazzina ed è stato fatto il percorso per la convenzione con la Protezione civile Alpini. Il Sindaco ripete che si tratta di una scelta di questa amministrazione. De Sanctis chiede se l’Amministrazione comunale abbia idea dei costi della convenzione con il gruppo di Protezione civile di Grassobbio. E osserva che è previsto che l’Amministrazione comunale dia una sede al gruppo di protezione civile di Grassobbio pagando anche le utenze. Il Sindaco risponde che il costo non è ancora stato quantificato. In linea di massima dovrebbe trattarsi di rimborso spese per le attività svolte. Il Consigliere Perini osserva che sarebbe più corretto scrivere già l’importo dei costi nella convenzione. Il Sindaco ripete che i costi saranno quantificati successivamente. Il locale a disposizione del gruppo di Protezione civile di Grassoibbio sarà all’interno del vecchio Municipio. Infine, De Sanctis ha letto la dichiarazione di voto di Insieme per Pedrengo, nella quale si dice che presentando questa convenzione l’Amministrazione comunale non ha ritenuto gli Alpini capaci di formare un gruppo di Protezione civile, nonostante il loro buon operato; inoltre, dichiara che il paese di Pedrengo è legato affettuosamente alla Protezione civile Alpini di Pedrengo. Quindi, ha comunicato il voto negativo di Insieme per Pedrengo alla convenzione con un gruppo fuori paese.
Al punto quattro all’Ordine del Giorno vi era la modifica del Regolamento delle bacheche comunali. Il Sindaco ha informato che nel testo del Regolamento non è più indicato l’elenco delle vie con le bacheche, che il testo delle locandine che i gruppi consiliari affiggono dovrà essere depositato in Comune prima di essere pubblicato e non più nell’arco di 24 ore dall’affissione. Inoltre, spetterà alla Polizia Locale, su indicazione degli uffici, rimuovere affissioni improprie e i Capigruppo non saranno più responsabili penalmente. Vi è stata l’unanimità per il voto favorevole.
Al punto cinque all’Ordine del Giorno vi era la Variazione alle dotazioni di competenza del Bilancio di previsione dell'esercizio 2010 e del Bilancio pluriennale 2010/2011. Vi è stato il voto favorevole all’unanimità. Al punto sei all’Ordine del Giorno vi era l’approvazione dell’operazione di rinegoziazione del mutuo con Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. con voto favorevole all’unanimità del Consiglio comunale. Al punto numero sette all’Odg vi era l’Approvazione dell'operazione di estinzione anticipata di mutui C.D.P. S.p.A. mediante l’utilizzo dell'avanzo di amministrazione 2009. Questa era stata una proposta portata avanti più volte da Insieme per Pedrengo, in quanto consentiva di liberare risorse spendibili per la spesa corrente, ma la maggioranza ha sempre votato contro. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Perini ha comunicato che gli fa piacere che dopo molti mesi l’Amministrazione comunale sia giunta alle conclusioni che Insieme per Pedrengo aveva tratto da tempo. Significa che, alla fine, la maggioranza ha apprezzato la proposta di Insieme per Pedrengo. Perini afferma che gli dispiace che se la maggioranza avesse valutato meglio la proposta, avrebbe avuto più risorse disponibili. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Franco Fazzolari, nella sua dichiarazione di voto ha ripreso quanto l’Assessore al Bilancio aveva dichiarato contro questa proposta quando era stata presentata da Insieme per Pedrengo. Egli ha dichiarato che con toni lapidari prima e irrisori poi l’Assessore al Bilancio aveva detto che credeva nel federalismo fiscale e che per far sì che la maggioranza avesse valutato l’approvazione dell’estinzione dei mutui – che si è rivelato l’unico modo per liberare risorse utilizzabili – avrebbero dovuto realizzate previsioni economiche catastrofiche a livello nazionale e locale. Fazzolari ricorda che l’Assessore al Bilancio aveva affermato di confidare nella cedolare secca e dice che, guardando alle migliaia di appartamenti affittati nel paese di Pedrengo, si ha la dimostrazione del mondo fantastico in cui vive quest’Amministrazione comunale e della sua incapacità di leggere la realtà. Fazzolari ha affermato che la proposta andava contro gli interessi della minoranza di Insieme per Pedrengo ed è la dimostrazione che il suo Gruppo consiliare agisce nell’interesse della Comunità, ma questa maggioranza non l’ha recepita perché è prevenuta in quanto non è in grado di ragionare con la propria testa per l’appartenenza ai partiti politici. Intanto, per il 2010 la nostra Comunità ha perso tempo e soldi pari a 27.000 euro. Concludendo il suo intervento, Fazzolari ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo. L’Assessore al Bilancio ha più volte cercato di intervenire durante la dichiarazione di voto e Fazzolari ha prima ricordato che le dichiarazioni di voto non possono essere interrotte e poi ha proseguito nell’espletare la dichiarazione di voto di Insieme per Pedrengo. Il Sindaco ha detto che è lui a gestire il dibattito. Fazzolari ha ricordato che le dichiarazioni di voto non possono essere nè interrotte né commentate. Il Consigliere del gruppo Lega per Pedrengo Masper ha dichiarato che la proposta di estinguere mutui utilizzando l’avanzo di bilancio è stata più volte proposta dal gruppo consiliare di Insieme per Pedrengo ed è sempre stata bocciata dalla maggioranza Uniti per il Cambiamento. L’Amministrazione comunale precedente aveva estinto mutui, come ha proposto attualmente in minoranza, perché l’operazione ha portato benefici alle casse comunali. Masper ha affermato che, alla luce di questa scelta della maggioranza, è chiaro che l’Amministrazione comunale non ha più innovazione da proporre e cambiamenti da realizzare. Masper ha detto che il suo gruppo si augura che l’Amministrazione comunale inizi a svolgere il suo compito di amministrare e ha dichiarato che se la maggioranza non è in grado di governare, lasci a chi è in grado di farlo. Masper ha concluso il proprio intervento dicendo che i Consiglieri di minoranza di Insieme per Pedrengo, con queste proposte, anche se l’attuale maggioranza le recepisce tardivamente, rischia di aiutare troppo l’Amministrazione comunale.

Consiglio comunale del 27 ottobre 2010: Dichiarazione di voto di Franco Fazzolari sull'estinzione di un mutuo utilizzando l'avanzo di bilancio

Consiglio Comunale del 27.10.2010
Punto n° 7 o.d.g (Estinzione mutuo utilizzando l'avanzo di bilancio).
Dichiarazione di voto

Il gruppo Insieme per Pedrengo ha più volte presentato emendamenti e proposte perché l’avanzo di amministrazione venisse utilizzato per l’unica operazione consentita dal patto di stabilità, cioè l’ estinzione dei mutui in essere.
Le nostre proposte sono sempre state respinte dalla maggioranza la quale, tramite l’Assessore al bilancio, ha ogni volta sostenuto di confidare fortemente che il federalismo fiscale, a suo dire di immediata prossima attuazione, perché l’aveva promesso il suo partito, avrebbe consentito ai Comuni di effettuare tutti gli investimenti necessari.
Di recente l’Assessore, di fronte al nostro suggerimento di estinguere i mutui, ha dichiarato che confidava nei proventi della “cedolare secca” cioè la percentuale di introiti provenienti dall’imposta sull’affitto delle abitazioni, per risolvere i problemi delle infrastrutture di Pedrengo.
Non ci pare che a Pedrengo vi siano migliaia di appartamenti affittati, tanto da garantire chissà quali grandi somme di denaro, e basta questa affermazione per comprendere in quale mondo fantastico naviga questa Amministrazione.
Nella seduta consiliare del 21 giugno 2010 l’Assessore ha fatto anche del sarcasmo nei confronti della nostra proposta di estinzione dei mutui dichiarando testualmente:
“Qualora tuttavia, si dovessero realizzare le previsioni economiche più pessimistiche, volte al catastrofismo, con collasso dell’intera economia nazionale, ivi compresa quella degli enti locali, in quel preciso istante e solo in quello, si valuterà la possibilità d accedere a tale fondo a copertura delle spese ed eventualmente dei mutui ancora in essere”.
Affermazione che testimoniava la limitata visione di questa Amministrazione della politica economica nazionale e sottintendeva di chissà quali momenti felici sarebbero arrivati da lì a poco tempo.
Non ci pare che in quattro mesi la situazione sia cambiata, però la maggioranza improvvisamente, ma in ritardo, si rende conto che è opportuno estinguere i mutui.
Fino ad oggi le posizioni dell’Amministrazione Comunale e della maggioranza sono state indicative:
Della sua incapacità di fare una lettura pragmatica e realistica della situazione economica Italiana di fronte alle regole dettate dalla Comunità Europea.
Della confusione tra possibile federalismo fiscale, di là da venire e dai contenuti ignoti, e il rientro del debito pubblico imposto all’Italia dalla Comunità Europea.
Della difficoltà di pensare con la propria testa e non con quella dei partiti politici.
Della acritica fiducia nei confronti dei partiti di governo che sempre più spesso promettono mari e monti salvo poi nulla dare.
Noi abbiamo sempre attentamente valutata e ponderata ogni nostra proposta, fatta sempre nell’interesse della nostra Comunità e non in contrapposizione all’Amministrazione. Il suggerimento della brillante operazione di estinguere i mutui andava contro l’interesse politico di una minoranza, ma non abbiamo esitato a farlo perché nella nostra azione di Consiglieri Comunali pensiamo sempre e solo a ciò che bene per Pedrengo. Voi che nei nostri confronti siete prevenuti, ma che in più occasioni avete dimostrato di non avere la stessa nostra capacità di valutazione, non lo avete raccolto. Questo è costato inutilmente circa 25.000 € in sei mesi.
I consiglieri di Insieme per Pedrengo voteranno a favore del punto all’o.d.g, anche se ci spiace che abbiate buttato alle ortiche del denaro che poteva essere utilizzato per risolvere qualche problema della nostra Comunità.

Per Insieme per Pedrengo
Franco Fazzolari

mercoledì 13 ottobre 2010

Resoconto del Consiglio comunale del 27 settembre 2010

Lo scorso 27 settembre si è svolto il Consiglio comunale. Ecco alcune novità emerse.
Variazioni di bilancio
Per quanto riguarda le variazioni del Bilancio di previsione 2010 e del bilancio pluriennale 2010/2012 vanno registrate alcune variazioni del costo del personale, con il rientro di un dipendente che era in aspettativa sindacale e il congedo di un dipendente nel settore Ragioneria le cui mansioni – ha annunciato il Sindaco – verranno esternalizzate, cioè il suo lavoro sarà affidato a un incaricato esterno al Municipio. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Perini, guardando al bilancio, ha osservato che l’Amministrazione comunale ha azzerato i fondi destinati al Comitato Genitori. Il Sindaco ha risposto dicendo che si tratta di una scelta politica. Il Consigliere Ghislandi, poi, sottolinea che sono stati ridotti i fondi per la manutenzione straordinaria degli Impianti di pubblica illuminazione, tema che in passato sembrava stare molto a cuore ai membri dell’allora opposizione, che attualmente amministrano il paese. Perini osserva che la maggioranza ha ridotto le spese degli arredi riguardanti l’unica opera che Uniti per il Cambiamento aveva previsto (cioè rispostare i vigili nell’ex Municipio). Il Capogruppo di Insieme per Pedrengo De Sanctis ricorda come il suo gruppo non condivida quest’opera perché l’ex Municipio sarebbe dovuto essere la Casa delle Associazioni: è chiuso da giugno 2009, necessiterebbe al massimo solo di piccole modifiche e non si capisce perchè non lo si possa utilizzare come sede per le Associazioni. Il Sindaco ribadisce che la maggioranza vuole spostare la Sala consiliare al primo piano dell’ex Municipio. Perini, inoltre rileva che a bilancio sono state inserite due nuove voci: 2.000 € come spesa per l’Assessorato alle Attività produttive e una nuova posta di 3.000 €. denominata Protezione civile. Il Sindaco dice che si tratta di stanziamenti per l’ipotetica formazione di un gruppo di Protezione Civile comunale. De Sanctis osserva che questi soldi significano che l’Amministrazione comunale vuole cominciare un nuovo percorso mentre potrebbe coinvolgere la Protezione Civile degli Alpini. Il Sindaco dice che la Protezione Civile non è solo quella degli Alpini e afferma che il suo modello si ispira quello di Torre de’ Roveri. Infine, Perini sottolinea come, purtroppo, molte risorse siano bloccate dal Patto di Stabilità nonostante da diversi anni sentiamo parlare di federalismo. (Quindi, restano difficilmente spiegabili le tante promesse fatte dall’attuale Amministrazione comunale). Intanto, i soldi dei nostri Comuni sono fermi. Si sente dire che non ci sono i soldi, ma non è vero: i soldi ci sono ma, per rispettare il Patto di Stabilità, non si possono spendere, si svalutano, non maturano interessi e il rischio è che un bel giorno Tremonti o chi per esso possa requisire le risorse forzatamente accantonate. Perini spiega che, per questo, il gruppo Insieme per Pedrengo ha formulato più volte la proposta di liberare risorse utilizzabili per la spesa corrente estinguendo mutui, ma la maggioranza le ha sempre bocciate. De Sanctis rileva che dal bilancio emergono i costi per l’analisi delle emissioni provenienti dagli edifici pubblici che rientra nel Patto dei Sindaci che il Sindaco ha firmato a Bruxelles e afferma di ricordare che, quando il Sindaco aveva presentato l’iniziativa, aveva dichiarato che non sarebbe costata nulla; invece, ci sono 5.000 € per consulenze, ma Il Sindaco nega.
Stato di attuazione dei programmi
Riguardo al Bilancio di previsione e lo stato di attuazione dei programmi, c’è un forte divario tra quanto l’Amministrazione comunale aveva previsto e quanto accertato finora. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Fazzolari ha spiegato che la maggioranza aveva previsto 395.000 € di oneri di urbanizzazione, mentre ne sono entrati solo 128.000 € dei quali 12.900 € andranno restituiti; quindi 115.000 € effettivi. Dei 134.727 € di sponsorizzazioni ipotizzati, dei quali 112.000 € circa per investimenti, sono entrati soltanto 10.556 €. Ci sarà una maggiore entrata di 128.000 € per il mutuo acceso per gli impianti sportivi (in totale, con quello già indicato nel bilancio di previsione si parla di 198.000 €) e per l’alienazione dei diritti di superficie pari a 137.966 €, ma non possono essere spesi per rispettare i parametri coercitivi del patto di stabilità. In un quadro più generale, nel bilancio di previsione erano stati previsti investimenti per 1.261.000 €. Al momento gli accertati sono 222.743 €. Significa che sono possibili investimenti per soli 223.000 € circa, ma la previsione di spesa per il 2010 continua ad essere di 1.250.000 €. Quindi in tre mesi dovrebbero entrare nelle casse comunali 1.027.000 €, è molto difficile che ciò accada data la difficile situazione economica generale. L’Assessore al Bilancio dice che non ridimensiona gli obiettivi che l’Amministrazione si è data. Come farà, senza introiti non è stata in grado si spiegarlo!
Piano per il Diritto allo Studio anno scolastico 2010/2011
Per quanto riguarda il Piano di diritto allo studio, la discussione si è concentrata sull’azzeramento dei fondi del Comitato Genitori. De Sanctis si è chiesto se l'Assessore all’Istruzione abbia valutato le risorse aggiuntive che i comitati mettevano in campo non solo in termini di soldi, ma nel creare una rete tra tutti i soggetti coinvolti nella scuola. L’Assessore ha ribadito che si è trattato di una scelta politica e dice che, a fronte di questa decisione, va registrato uno stanziamento maggiore per la scuola, mentre De Sanctis dichiara di non condividere il trattamento riservato ai Comitati. Poi si è parlato dell’aumento del costo del trasporto scolastico per le famiglie. De Sanctis sostiene che è deprecabile aver aumentato il costo, soprattutto averlo aumentato per tutte le famiglie, senza distinzione di reddito. Poi afferma che, con un solo autobus che trasporta insieme sia gli scolari più piccoli sia quelli più grandi e l’esclusione di diversi utenti dalla corsa, il servizio è peggiorato. A tal proposito, l’Assessore ribatte dicendo che si tratta di un aumento di lieve entità, ma De Sanctis risponde che la scelta non è condivisibile per principio.

lunedì 4 ottobre 2010

Dichiarazione di voto di Daniele De Sanctis sul Piano di Diritto allo Studio

DICHIARAZIONE DI VOTO

Le risorse destinate globalmente al Piano al Diritto allo Studio sono rimaste pressoché invariate rispetto agli anni scorsi, ma tre sono i temi che ci vedono profondamente in disaccordo.
Come sono stati trattati i Comitati Genitori. Come è stata utilizzata la Commissione Istruzione. Come questa Amministrazione si pone nei confronti dei cambiamenti della scuola.
Cominciamo dai cambiamenti della scuola.
Le modalità con cui l'assessore all'istruzione ha affrontato il cambio di orario deliberato dal Consiglio d'Istituto, ha di fatto creato molti disagi. Disagi che, con questo Piano di Diritto allo Studio, non è stato più possibile recuperare. L'Amministrazione non può dichiarare nell'introduzione di questo documento che “i Comuni hanno concordato con gli Istituti modalità e procedure condivise per la definizione di un modello organizzativo di governance locale, elaborando altresì un'agenda dei principali adempimenti reciproci” e poi affermare che non dobbiamo confondere le scelte fatte dall'Istituto Comprensivo con i servizi che il Comune fornisce per migliorare l'offerta formativa o per adempiere ad obblighi ben precisi. L'Amministrazione deve valutare i cambiamenti ed eventualmente indirizzare le scelte. Non può permettersi di subire, senza prendere posizione, le decisioni prese da altri.
I Comitati Genitori e la commissione
Noi riteniamo che per avere una scuola che funziona sia necessario creare una rete tra tutti i soggetti coinvolti. Istituto comprensivo, alunni, genitori e Amministrazione Comunale.
Come cittadini di questo paese ci siamo sentiti a disagio quando siamo venuti a conoscenza che la prossima riunione del Comitato è stata convocata a casa di uno dei genitori e tra gli argomenti all'ordine del giorno ci sono il mancato contributo da parte dell'Amministrazione Comunale e la mancanza di una sede dove riunirsi.
Ha valutato, l'assessore, le risorse aggiuntive che i comitati mettevano in campo non solo in termini di soldi, ma di partecipazione ed impegno? Ha valutato che non destinare più alcuna risorsa, spegne l'entusiasmo che ha contraddistinto in questi anni il lavoro dei comitati?
Riteniamo che il Piano di Diritto allo studio abbia due finalità. Aiutare gli studenti e le famiglie in difficoltà e, in seconda istanza, sviluppare tutta una serie di attività che incrementino l'offerta formativa, favorendo la partecipazione di tutti i soggetti che gravitano attorno alla scuola (associazioni, genitori, alunni). Riteniamo che questo Piano di Diritto allo Studio penalizzi un'importante risorsa del territorio.
Per tutte queste motivazioni il gruppo di INSIEME PER PEDRENGO voterà contro questo Piano di Diritto allo Studio.

Insieme per Pedrengo

Dichiarazione di voto di Franco Fazzolari sugli equilibri di bilancio

Consiglio Comunale del 27.10.2010
BILANCIO DI PREVISIONE 2010 – STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI – RICOGNIZIONE DEGLI EQUILIBRI FINANZIARI.
Dichiarazione di voto.
Contro il nostro parere, che vi invitava alla prudenza, avete approvato un bilancio di previsione a dir poco irrealistico, frutto dell’analisi poco attenta della situazione politico-economica, sia locale sia nazionale. Avete affidato la realizzazione di una considerevole parte del vostro programma alle entrate provenienti da fantomatiche sponsorizzazioni, alla previsione di oneri di urbanizzazione spropositatamente gonfiati, a risparmi che a vostro dire avreste realizzato, non si sa come.
Adesso però i nodi vengono al pettine e diviene palese il macroscopico errore della vostra previsione, frutto di molta demagogia.
Signor Sindaco e Assessore al Bilancio, il bilancio non si adegua alla politica degli annunci, da voi inaugurata e tenacemente perseguita; il bilancio è una cosa seria, che si confronta e si scontra quotidianamente con la realtà. Con quella realtà che ancora oggi voi non volete o non sapete vedere. Gli equilibri di bilancio indicano in 222.743 € l’attuale possibilità accertata di investimenti, ma voi continuate a prevedere per fine anno investimenti per 1.250.000 €. Perché le vostre previsioni si avverino dovrebbero entrare entro fine anno 1.027.000 €. Come pensate che questo si possa verificare? Vi ho gia fatto la domanda, ma non mi avete risposto.
Quella che potrebbe sembrare una curiosità per noi è invece una preoccupazione!
Noi già sapevamo e avevamo subito intravisto le difficoltà a cui si andava incontro. Per questo avevamo fatto alcune proposte che consentivano almeno di realizzare delle risorse utilizzabili; ma voi le avete respinte.
Come testimoniano i dati dello stato di attuazione dei programmi, nessuna delle opere, nemmeno di media importanza, inserite nel vostro programma è stata realizzata o almeno iniziata.
In questo momento il vostro mandato si caratterizza per dei modesti interventi, spesso inutili, per le quali sono stati e saranno utilizzati soldi che, in periodi di difficoltà, potevano e dovevano essere meglio impiegati. E’ un disorganico tentativo di realizzare piccole opere di facciata per far vedere che state facendo qualche cosa. Invece di ponderare con attenzione sia la fonte delle entrate sia le spese, vi siete preoccupati di fare la politica dell’apparire. Avete fatto promesse a destra e a manca e avete persino assoldato un esperto in comunicazione che con annunci altisonanti ha gonfiato in maniera spropositata la portata delle vostre modeste operazioni. Avete più volte dichiarato che siete l’amministrazione del fare: questa è la sede dove portare il resoconto di quello che avete fin qui fatto e cosa farete in futuro; non le pagine di un quotidiano, sulle quali, sottraendosi dal confronto, si può dire tutto e il contrario di tutto.
Il vostro documento sullo Stato di Attuazione del Programma dimostra, senza ombra di dubbio, che avete fatto poco o nulla e prospetta una situazione futura nella quale farete ancora di meno. Ci sono validissimi e preoccupanti motivi per non condividere il vostro modo di amministrare e per esprimere il nostro voto contrario.

Insieme per Pedrengo

Ricognizione degli equilibri finanziari di Franco Fazzolari

Consiglio Comunale del 27 sett. 2010
INTERVENTO SULLA RICOGNIZIONE DEGLI EQUILIBRI FINANZIARI E LA VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA.

La ricognizione degli equilibri finanziari e la verifica dello stato di attuazione del programma rappresentano il momento nel quale si analizzano quali attività e quali opere previste nel bilancio di previsione sono state realizzate.

Oggi portate all’approvazione questo resoconto:

A fronte di 395.000 € di oneri di urbanizzazione da voi previsti sono entrati soltanto 128.000 € dei quali 12.900 € andranno restituiti; quindi 115.000 € effettivi.

Dei 134.727 € di sponsorizzazioni da voi ipotizzati (dei quali 112.000 € circa per investimenti) sono entrati soltanto 10.556 €.

Pertanto al momento dai 530.000 € previsti mancano circa 405.000 €.

Ci sarà una maggiore entrata di 128.000 € per il mutuo acceso per gli impianti sportivi (in totale, con quello già indicato nel bilancio di previsione 198.000 €).

Ci saranno maggiori entrate per l’alienazione dei diritti di superficie pari a 137.966 €, ma poco gioveranno alle casse comunali in quanto non possono essere spesi per il patto di stabilità.
Lo stesso vale se sarà venduto l’immobile di via Roma.
Facciamo alcuni esempi indicativi di quanto avevate previsto e di quello che realmente avete realizzato:

SICUREZZA
Previsto 132.300 €
Accertato 12.444 € pari al 9,41 %

AMMINISTRATIVO
Previsto 94.000 €
Accertato 1.667 € pari al 1,78 %

ECONOMICO FINANZ.
Previsto 391.500 €
Accertato 10.280 € pari al 2,63 %

LAVORI PUBBLICI
Previsto 470.192 €
Accertato 65.323 € pari al 13,89 %

Si evidenzia subito la modestia degli interventi rispetto alle promesse fatte.
In un quadro più generale, nel bilancio di previsione avevate previsto investimenti per 1.261.000€. Al momento gli accertati sono 222.743 €.
Significa che per adesso sono possibili investimenti per soli 223.000 € circa.
Però la vostra previsione di spesa per il 2010 continua ad essere di 1.250.000 €.
Quindi in tre mesi dovrebbero entrare 1.027.000 €

Fatta questa disamina pongo alcune domande:
All’Assessore ai Lavori Pubblici
1. Che fine hanno fatto i lavori di sistemazione dell’ex municipio per il trasferimento della Polizia Locale.
2. Come mai non sono iniziati i lavori di riqualificazione di via del Caravaggio previsti per il 15 Sett. 2010. Tra l’altro, in un recente Consiglio Comunale l’Assessore aveva dichiarato che l’Amministrazione aveva trovato i soldi per quei lavori.
3. Che cosa si prevede per la realizzazione dell’ascensore nella biblioteca. Infatti mentre prima dell’effettuazione dei lavori i diversamente abili, pur con qualche piccolo disagio, potevano salire al piano superiore adesso non possono in alcun modo raggiungerlo. In considerazione di quanto da più tempo sostiene l’Assessore alla Cultura, che a tale proposito ci ha dato pure degli incivili, dovrebbe per voi avere carattere di priorità assoluta.

All’Assessore al Bilancio
1. Quale sarà la capacità di investimento del nostro Comune nel 2011?
2. L’acquisizione del mutuo aumenta la capacità di investimento nel 2011?
3. In base a quali previsioni di entrata si mantiene ancora per il 2010 l’indicazione di investimenti per 1.250.000 €. Da dove pensa possano arrivare questi soldi?

Dichiarazione di voto di Mirco Perini sulle variazioni di bilancio - Consiglio comunale del 27 settembre 2010

DICHIARAZIONE DI VOTO

Punto n. 2 O.d.G. Consiglio comunale del 27.09.2010

Premesso che il nostro gruppo consiliare non ha condiviso l’impostazione del Bilancio di previsione 2010, in quanto a nostro parere alcune voci di entrata in conto capitale e di conseguenza in uscita per gli investimenti sono state sovrastimate, quali le sponsorizzazioni e gli oneri di urbanizzazione.

Constatato che alla data odierna a poco più di tre mesi dalla conclusione dell’esercizio economico tali obiettivi restano solo sulla carta.

Considerato che la variazione proposta si può valutare in un semplice assestamento di capitoli e non ha incidenza sostanziale sul bilancio di previsione.

Tenuto conto che come gruppo di Insieme per Pedrengo avevamo indicato tramite la presentazione di un’ emendamento specifico al Bilancio di Previsione 2010 e successivamente anche nel Consiglio dello scorso 21 giugno, una proposta per utilizzare parte dell’avanzo di amministrazione 2008/2009 per diminuire l’indebitamento dell’Ente.

Considerato che tale operazione avrebbe reso disponibili ulteriori risorse per la spesa sociale, senza tagliare o azzerare indiscriminatamente, come di fatto si è verificato, i contributi alle associazioni e ai gruppi di volontariato che operano nel nostro Comune.

Per tutti questi motivi il nostro gruppo esprime voto negativo.

Insieme per Pedrengo
Lista Civica


per il Gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Daniele De Sancits
Mirco Perini

domenica 26 settembre 2010

Poesia "INSIEME PER PEDRENGO"

INSIEME PER PEDRENGO

Dalle elezioni un anno è passato,
e niente di quanto promesso è stato effettuato!
Niente strade e niente scuole
solo tante belle parole!
L’aumento delle indennità
è la grande novità!
Dopo pochi mesi dall’inizio del mandato
il loro stipendio è aumentato!
Hanno rifiutato il fondo per i lavoratori
e vogliono nuovi uffici per gli Assessori!
In biblioteca il grande cambiamento
è internet a pagamento.
Giornali e riviste hanno dimezzato
e persino il cinema all’aperto viene politicizzato!
Il trasporto scolastico è aumentato
e nemmeno l’acqua pubblica hanno salvato.
Il Fondo anticrisi è stato rifiutato dall’amministrazione
e sono soli i lavoratori in cassaintegrazione.
Che dire della pista ciclabile più corta del mondo?
Si sta proprio toccando il fondo!
Poche delibere di Giunta e pochi Consigli comunali
in paese non si vedono scelte sostanziali.
Sul notiziario comunale e sui giornali
sono pubblicizzati interventi banali.
Chi amministra cerca una sterile contrapposizione,
ma questo non interessa all’opposizione
Insieme per Pedrengo ha solo una volontà:
gli interessi della comunità!

Il Gruppo “Insieme per Pedrengo

sabato 4 settembre 2010

Interrogazione sulle Case dell'acqua

Egr. Sindaco
Gabriele Gabbiadini
Comune di Pedrengo

Oggetto: Casa dell’Acqua


Il sottoscritti consiglieri comunali Fazzolari Franco e Ghislandi Giuseppe, del gruppo “Insieme per Pedrengo”, presentano la seguente interrogazione, come previsto dall’art. 19 e successivi del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile.
Egr. sig. Sindaco, Vi sarà certamente noto, il tema “acqua pubblica” oltre che aver raccolto un milione e mezzo di firme per promuovere un referendum in difesa di questo bene inalienabile, ha stimolato anche un proficuo dibattito sull’utilizzo di questa risorsa primaria per la popolazione.
Il nostro gruppo consiliare in data 19 gennaio 2010 ha presentato una mozione sul problema della privatizzazione dell’acqua pubblica, mozione discussa e respinta dalla maggioranza nella seduta del Consiglio comunale dell’8 febbraio successivo.
Nel dibattito il nostro gruppo aveva proposto di installare le case dell’acqua sulla scia di quanto avvenuto in 25 comuni dell’hinterland di Milano. In questi mesi nella provincia di Brescia sono stati installate circa 100 casette dell’acqua, mentre anche nella nostra provincia alcuni comuni hanno provveduto ad installare tali postazioni di distribuzione di acqua pubblica a km. zero.
Il 2 giugno nel nostro Comune, su iniziativa della locale associazione Acli, con la collaborazione di due nostri consiglieri comunali, si è provveduto alla raccolta delle firme necessarie per promuovere il referendum citato e sono stare raccolte oltre trecento firme di cittadini pedrenghesi.
Inoltre, è noto che le Acli della Lombardia lo scorso 2 agosto hanno inviato alla Giunta Regionale della Lombardia una lettera in merito alla gestione dell’acqua pubblica nella quale veniva espressa la loro viva preoccupazione dopo aver saputo che, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, la Giunta regionale valuterà nei prossimi giorni l’approvazione di una legge che recepisce le direttive del Decreto Ronchi in tema di governo delle risorse idriche, aprendo le porte al commercio dell'acqua. Le Acli invitavano a una riflessione sulle molteplici implicazioni che una scelta di questo tipo, configurabile a tutti gli effetti come un’operazione di tipo commerciale, potrebbe comportare soprattutto a scapito della collettività e del bene comune. Il documento si concludeva dicendo:
“Il decreto Ronchi del 2009, alla cui abrogazione le Acli stanno dando il loro appoggio tramite l'iniziativa referendaria, rischia di contribuire all'impoverimento delle famiglie, nonché ad un forte depauperamento dei bilanci degli enti pubblici, rendendo più onerose le stesse attività produttive. Ciò che si intende quindi sottolineare, con spirito costruttivo e profondo rispetto per le attività e le decisioni istituzionali, è che occorra lavorare affinché il mercato possa esercitare una funzione di sviluppo e non divenire strumento di asservimento o di iniqua distribuzione delle risorse: fermare le speculazioni sull'acqua, ascoltando le perplessità sulla sua privatizzazione che arrivano dagli strati popolari e produttivi, costituisce un modo concreto per guardare al futuro. Per queste ragioni, le Acli della Lombardia invitano la Giunta regionale a tener conto del significato politico dell'iniziativa referendaria per l'acqua pubblica, che non parteggia per nessun partito o schieramento, ma che si pone dalla parte dei cittadini che chiedono di preservare il bene pubblico dell'acqua, non rendendolo oggetto di normale commercio privato”.
La Chiesa Cattolica ha sostenuto con fermezza, con un Documento della
Commissione Giustizia e pace in occasione del Forum di Kyoto, che l’acqua è un
“diritto umano” ed ha espresso serie riserve sui processi di gestione delegata
al mercato.
Anche il Consiglio Generale di Agesci ha sottolineato l’importanza della gestione e di un’educazione all’acqua bene comune esprimendo sostegno al referendum e la Caritas Italiana ha espresso la propria sensibilità verso l’acqua bene comune di interesse pubblico.
Tenuto presente che nell’ambito delle scelte operative di Agenda 21 il Comune di Scanzorosciate è intenzionato a collocare sul proprio territorio le case dell’acqua. Nella riunione dello scorso mercoledì 21 luglio, infatti, l’Assessore all’Ambiente di Scanozrosciate nel suo intervento al Parco del Sole di Scanzorosciate ha delineato tutta una serie di azioni per la tutela dell’ambiente e sensibilizzare sui problemi dell’ecosistema come posizionare sul proprio territorio comunale delle case per la distribuzione dell’acqua e Lei, non citando concretamente esempi di interventi, espresse l’auspicio di tradurre le promesse e quanto emerso lungo il percorso di Agenda 21 in operazioni da attuare, anche proseguendo nella collaborazione con Scanzorosciate.
Considerato che la crisi economico finanziaria produce i suoi effetti, che possono essere anche positivi, sul consumo delle persone ed in particolare sui nostri concittadini. È ora chiaro che il futuro sarà un luogo pieno di sfide destinate a cambiare il processo di crescita che ci ha accompagnato fino ad ora, soprattutto in questi ultimi anni.
Consapevoli che la parte pubblica e in particolare le istituzioni, devono farsi carico di promuovere iniziative che vadano nella direzione di un aiuto concreto alla spesa della famiglia e di un consumo “verde” e sostenibile delle risorse della terra.
Una delle iniziative scaturite da questo movimento, considerato che spesso gli acquedotti comunali garantiscono acqua “buona”, è stata certamente la promozione e lo stimolo per i comuni ad installare sul proprio territorio:
“LE CASE DELL' ACQUA”
In particolare la società pubblica provinciale UNIACQUE di cui il nostro comune è socio, o comunque altre società facilmente identificabili, suggerite anche dal protocollo europeo di Agenda 21, possono fornire l’assistenza necessaria per l’installazione delle “casette” nelle nostre piazze, che allacciandosi alla rete idrica, erogano acqua filtrata secondo processi di raggi UV e altri processi di purificazione.
Il costo che l’Amministrazione deve sostenere è quello dell’installazione, che in base alle capacità contrattuali può anche essere sponsorizzata, e la manutenzione annuale.
Il cittadino, non solo può usufruire dell’acqua sempre fresca, a KM 0, non trasporta più bottiglie pesanti, non consuma sacchi interi di bottiglie di plastica e soprattutto, in base alle scelte dell’amministrazione, può avere acqua gratis o a pochissimi centesimi al litro (entro i 10 centesimi per quella frizzante).
Il nostro Gruppo Consiliare “Insieme per Pedrengo” naturalmente esprime il proprio consenso a queste buone prassi delle amministrazioni locali e pertanto
INTERROGA
il Sindaco e la Giunta Comunale sulla volontà di condividere tali iniziative e quali azioni intendono intraprendere per installare sul nostro territorio uno o più distributore di acqua pubblica.

Per il gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Franco Fazzolari
Giuseppe Ghislandi
Egr. Sindaco
Gabriele Gabbiadini
Comune di Pedrengo
Oggetto: Casa dell’Acqua

Il sottoscritti consiglieri comunali Fazzolari Franco e Ghislandi Giuseppe, del gruppo “Insieme per Pedrengo”, presentano la seguente interrogazione, come previsto dall’art. 19 e successivi del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile.
Egr. sig. Sindaco, Vi sarà certamente noto, il tema “acqua pubblica” oltre che aver raccolto un milione e mezzo di firme per promuovere un referendum in difesa di questo bene inalienabile, ha stimolato anche un proficuo dibattito sull’utilizzo di questa risorsa primaria per la popolazione.
Il nostro gruppo consiliare in data 19 gennaio 2010 ha presentato una mozione sul problema della privatizzazione dell’acqua pubblica, mozione discussa e respinta dalla maggioranza nella seduta del Consiglio comunale dell’8 febbraio successivo.
Nel dibattito il nostro gruppo aveva proposto di installare le case dell’acqua sulla scia di quanto avvenuto in 25 comuni dell’hinterland di Milano. In questi mesi nella provincia di Brescia sono stati installate circa 100 casette dell’acqua, mentre anche nella nostra provincia alcuni comuni hanno provveduto ad installare tali postazioni di distribuzione di acqua pubblica a km. zero.
Il 2 giugno nel nostro Comune, su iniziativa della locale associazione Acli, con la collaborazione di due nostri consiglieri comunali, si è provveduto alla raccolta delle firme necessarie per promuovere il referendum citato e sono stare raccolte oltre trecento firme di cittadini pedrenghesi.
Inoltre, è noto che le Acli della Lombardia lo scorso 2 agosto hanno inviato alla Giunta Regionale della Lombardia una lettera in merito alla gestione dell’acqua pubblica nella quale veniva espressa la loro viva preoccupazione dopo aver saputo che, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, la Giunta regionale valuterà nei prossimi giorni l’approvazione di una legge che recepisce le direttive del Decreto Ronchi in tema di governo delle risorse idriche, aprendo le porte al commercio dell'acqua. Le Acli invitavano a una riflessione sulle molteplici implicazioni che una scelta di questo tipo, configurabile a tutti gli effetti come un’operazione di tipo commerciale, potrebbe comportare soprattutto a scapito della collettività e del bene comune. Il documento si concludeva dicendo:
“Il decreto Ronchi del 2009, alla cui abrogazione le Acli stanno dando il loro appoggio tramite l'iniziativa referendaria, rischia di contribuire all'impoverimento delle famiglie, nonché ad un forte depauperamento dei bilanci degli enti pubblici, rendendo più onerose le stesse attività produttive. Ciò che si intende quindi sottolineare, con spirito costruttivo e profondo rispetto per le attività e le decisioni istituzionali, è che occorra lavorare affinché il mercato possa esercitare una funzione di sviluppo e non divenire strumento di asservimento o di iniqua distribuzione delle risorse: fermare le speculazioni sull'acqua, ascoltando le perplessità sulla sua privatizzazione che arrivano dagli strati popolari e produttivi, costituisce un modo concreto per guardare al futuro. Per queste ragioni, le Acli della Lombardia invitano la Giunta regionale a tener conto del significato politico dell'iniziativa referendaria per l'acqua pubblica, che non parteggia per nessun partito o schieramento, ma che si pone dalla parte dei cittadini che chiedono di preservare il bene pubblico dell'acqua, non rendendolo oggetto di normale commercio privato”.
La Chiesa Cattolica ha sostenuto con fermezza, con un Documento della
Commissione Giustizia e pace in occasione del Forum di Kyoto, che l’acqua è un
“diritto umano” ed ha espresso serie riserve sui processi di gestione delegata
al mercato.
Anche il Consiglio Generale di Agesci ha sottolineato l’importanza della gestione e di un’educazione all’acqua bene comune esprimendo sostegno al referendum e la Caritas Italiana ha espresso la propria sensibilità verso l’acqua bene comune di interesse pubblico.
Tenuto presente che nell’ambito delle scelte operative di Agenda 21 il Comune di Scanzorosciate è intenzionato a collocare sul proprio territorio le case dell’acqua. Nella riunione dello scorso mercoledì 21 luglio, infatti, l’Assessore all’Ambiente di Scanozrosciate nel suo intervento al Parco del Sole di Scanzorosciate ha delineato tutta una serie di azioni per la tutela dell’ambiente e sensibilizzare sui problemi dell’ecosistema come posizionare sul proprio territorio comunale delle case per la distribuzione dell’acqua e Lei, non citando concretamente esempi di interventi, espresse l’auspicio di tradurre le promesse e quanto emerso lungo il percorso di Agenda 21 in operazioni da attuare, anche proseguendo nella collaborazione con Scanzorosciate.
Considerato che la crisi economico finanziaria produce i suoi effetti, che possono essere anche positivi, sul consumo delle persone ed in particolare sui nostri concittadini. È ora chiaro che il futuro sarà un luogo pieno di sfide destinate a cambiare il processo di crescita che ci ha accompagnato fino ad ora, soprattutto in questi ultimi anni.
Consapevoli che la parte pubblica e in particolare le istituzioni, devono farsi carico di promuovere iniziative che vadano nella direzione di un aiuto concreto alla spesa della famiglia e di un consumo “verde” e sostenibile delle risorse della terra.
Una delle iniziative scaturite da questo movimento, considerato che spesso gli acquedotti comunali garantiscono acqua “buona”, è stata certamente la promozione e lo stimolo per i comuni ad installare sul proprio territorio:
“LE CASE DELL' ACQUA”
In particolare la società pubblica provinciale UNIACQUE di cui il nostro comune è socio, o comunque altre società facilmente identificabili, suggerite anche dal protocollo europeo di Agenda 21, possono fornire l’assistenza necessaria per l’installazione delle “casette” nelle nostre piazze, che allacciandosi alla rete idrica, erogano acqua filtrata secondo processi di raggi UV e altri processi di purificazione.
Il costo che l’Amministrazione deve sostenere è quello dell’installazione, che in base alle capacità contrattuali può anche essere sponsorizzata, e la manutenzione annuale.
Il cittadino, non solo può usufruire dell’acqua sempre fresca, a KM 0, non trasporta più bottiglie pesanti, non consuma sacchi interi di bottiglie di plastica e soprattutto, in base alle scelte dell’amministrazione, può avere acqua gratis o a pochissimi centesimi al litro (entro i 10 centesimi per quella frizzante).
Il nostro Gruppo Consiliare “Insieme per Pedrengo” naturalmente esprime il proprio consenso a queste buone prassi delle amministrazioni locali e pertanto
INTERROGA
il Sindaco e la Giunta Comunale sulla volontà di condividere tali iniziative e quali azioni intendono intraprendere per installare sul nostro territorio uno o più distributore di acqua pubblica.

Per il gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Franco Fazzolari
Giuseppe Ghislandi

domenica 8 agosto 2010

I fuori-programma dell'Amministrazione comunale di Uniti per il Cambiamento

Trascorso un anno dalle elezioni è giusto fare un bilancio e domandarsi che cosa abbia fatto l’Amministrazione comunale di “Uniti per il Cambiamento” in dodici mesi di mandato. Dicevano che erano “quelli del fare”, ma i fatti parlano chiaro: in paese non si vedono cambiamenti, anzi si assiste a scelte che comportano un’involuzione per Pedrengo. Si tratta di fuori-programma che l’attuale maggioranza certamente non reclamizza e non aveva dichiarato ai cittadini come obiettivi del proprio programma elettorale:

• Si sono aumentati gli stipendi per Sindaco e Assessori.
• Hanno aumentato il costo del trasporto scolastico.
• Hanno stabilito un costo per l’utilizzo di Internet in biblioteca.
• Non stanno più concedendo finanziamenti ad alcune Associazioni di Volontariato.
• Hanno eliminato la Consulta Giovanile.
• Hanno escluso i rappresentanti delle Associazioni dalla Commissione Servizi Sociali.
• Hanno ridimensionato le manifestazioni socio culturali.
• Per la scarsa chiarezza di idee dell’Assessore all’Istruzione hanno generato il caos nel trasporto scolastico, nella mensa e negli orari di ingresso a scuola.
• Hanno votato a favore della legge per la privatizzazione dell’acqua.

E ci sono le operazioni di facciata:
• Hanno trasformato la Piazza Pertini in parcheggio per i dipendenti comunali.
• Hanno allargato, spostato gli ulivi e pitturato la rotatoria davanti al Municipio.
• Hanno creato la pista ciclopedonale “più corta del mondo” (48 m!) in via Giardini, che inizia e finisce nel nulla.

Definiscono “sempre più sostanzioso pacchetto anticrisi” i miseri 1.600 euro donati dalla Banca Credito Cooperativo e invece di mantenere la “dignità del silenzio” fanno scrivere un mega-articolo su L’Eco di Bergamo. Però nel Consiglio comunale del 21 giugno scopriamo che si sprecano soldi, non sappiamo di preciso quanti – magari 5.000 euro! – per pagare un addetto stampa. Forse quello che cura i loro a volte umilianti articoli sulla stampa locale.
Per i prossimi anni non sono previsti lavori che superino i 100.000 €. Quindi non è in programma nessuna delle grandi opere promesse (Scuola media in Via Giardini…).

L’unica opera prevista è la trasformazione del vecchio municipio in nuova sede della Polizia Locale e Sala consiliare, con una spesa di 83.900 €.

Sono previsti solamente dei concorsi di idee per la Scuola Media e gli Impianti Sportivi e la progettazione dell’infrastruttura Wireless (15.000 € + 15.000 € + 20.000 € ).

Poi, l’amministrazione comunale ha previsto soltanto:

• la sistemazione di via del Caravaggio (già programmata e finanziata dall’Amministrazione Perini).

• un tratto di pista ciclopedonale in via del Tonale (circa 60.000 €).

• interventi sugli impianti sportivi per cifre irrisorie nel 2011 (mutuo di 70.000 €).

• la sola recinzione della piattaforma ecologica ( 39.500 €).

• acquisti per gli impianti sportivi, per la Scuola, per la Sicurezza, per i Servizi Sociali, soltanto se saranno finanziati dagli sponsor, che per adesso non ci sono. Altrimenti non se ne fa niente!

A quanto pare, tutte le promesse dell’attuale amministrazione comunale sono sparite dopo la campagna elettorale.

Per giustificare il loro immobilismo gli attuali amministratori rivolgono critiche al passato, ma dopo un anno di mandato è ora che assumano le proprie responsabilità e che agiscano per risolvere i problemi della comunità.

LE NOSTRE PROPOSTE IN QUEST’ANNO

INSIEME PER PEDRENGO, oltre a svolgere il ruolo di controllo, cerca in ogni modo di essere propositiva. Ecco le nostre proposte:

• il vecchio municipio, con un costo di circa 20.000 €, doveva diventare la sede delle Associazioni e un Centro di Aggregazione Sociale (NON accettata).

• Non venisse rovinata la Piazza Pertini per trasformarla in parcheggio (NON accettata).

• Abbiamo chiesto che con i 60.000 € risparmiati per la trasformazione del vecchio municipio si completassero i lavori di messa norma della piattaforma ecologica. La sola recinzione, per legge, non basta e tra un anno potrebbe non essere più utilizzabile. Quante risorse verranno meno alla Parrocchia se ciò accadesse? (NON accettata).

• Secondo noi la pista ciclopedonale di via Giardini doveva collegare l’area feste del parco Frizzoni con il parcheggio del centro sportivo (NON accettata).

• La rotatoria davanti al Comune poteva non essere allargata.

• Abbiamo chiesto che 50.000 € per inutili concorsi di idee venissero meglio utilizzati (NON accettata).

• Secondo noi, gli Amministratori, in tempi di sacrifici per tutti, non avrebbero dovuto aumentarsi le indennità. Con quei soldi (22.750 € per il 2010) sarebbe stato possibile soddisfare le richieste di sovvenzione delle Associazioni, evitare l’aumento del costo del trasporto scolastico, non far pagare il collegamento ad Internet in biblioteca.

• Abbiamo proposto, indicando dove prendere le risorse, di creare un fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà economiche per sostenerle nel pagamento delle bollette, dei libri scolastici,... (NON accettata).

• Abbiamo chiesto che il Consiglio Comunale votasse contro la privatizzazione dell’acqua, perché non finisca in mano agli speculatori (NON accettata).

• Abbiamo più volte chiesto che fine ha fatto il parco sul fiume Serio (area Tadini). Nessuna risposta.

INSIEME PER PEDRENGO
Lista civica

RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 LUGLIO 2010

Lo scorso mercoledì 28 luglio 2010 si è riunito il Consiglio comunale. Il primo punto all’Ordine del Giorno ha visto l’approvazione dei verbali della seduta del 21 giugno. Dopo di ciò, si è discusso il secondo punto all’odg, ovvero “Esame ed approvazione Regolamento per la concessione di locali comunali”. La discussione è stata molto articolata. Inizialmente, il Sindaco ha ceduto la parola all’Assessore ai Servizi Sociali, che ha fornito un’illustrazione del nuovo regolamento. Subito dopo, il Sindaco ha spiegato che questo regolamento è stato pensato per mettere ordine alla concessione di spazi pubblici da parte dell’amministrazione comunale. Sono state definite diverse categorie di richieste per riunioni: occasionali, per i gruppi che chiedono uno spazio al Comune per riunirsi in modo non abituale; temporanee, come un sindacato che chiede di poter usufruire per un determinato periodo di tempo di uno spazio comunale e gli spazi assegnati alle associazioni presenti sul territorio che forniscono servizi per la comunità. Ai gruppi sarà chiesto di partecipare alle spese per le utenze e l’Amministrazione comunale stabilirà quali gruppi dovranno pagare una tariffa e la cifra stabilita di volta in volta per i diversi gruppi oppure quali potranno utilizzarli a titolo gratuito. Insieme per Pedrengo ha proposto undici emendamenti al regolamento. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Franco Fazzolari ha spiegato che alla base delle proposte di modifica presentate c’è il considerare il regolamento come uno strumento che deve avere un valore per più di un mandato amministrativo: non sono condizioni pregiudiziali, ma si fondano sulla convinzione che sia necessario normare in modo lungimirante. Il Sindaco chiede se Insieme per Pedrengo voglia discutere gli emendamenti uno per uno oppure no in quanto la maggioranza di Uniti per il Cambiamento ha deciso di rigettare tutte le loro proposte. Fazzolari ha risposto dicendo che gli emendamenti come da regolamento vanno discussi e votati uno per uno.
• Il primo emendamento, considerando che i locali comunali sono presenti in quantità limitata, proponeva di allegare al regolamento un elenco degli edifici disponibili e una loro planimetria in modo di poter gestire al meglio gli spazi pubblici e fornire ai gruppi le sedi più adatte per ospitarli. Per esempio, se un’associazione ha molti membri, necessiterà di uno spazio più voluminoso. Il Sindaco ha risposto dicendo che l’emendamento è pertinente, ma allegare una planimetria è una questione tecnica e che un regolamento non è un manuale. Fazzolari ha dichiarato di non essere soddisfatto di quanto detto dal Sindaco e ha sottolineato che si trattava di una proposta assolutamente di buonsenso. Inoltre, Fazzolari ha inoltre fatto presente che la proposta è duplice: in primo luogo si chiede di allegare un elenco di spazi pubblici e in secondo luogo una planimetria. L’Assessore all’Istruzione Zenoni ha commentato dicendo che prima di allegare elenco e planimetria l’Amministrazione comunale ha bisogno di sapere quali gruppi chiedono i locali, poi la maggioranza deciderà. Fazzolari ironizza domandando se le associazioni devono chiedere di usare locali non identificati. L’Assessore all’Urbanistica Nava ha risposto che la presenza di edifici non agibili o da sistemare rende difficoltoso definire con precisione la situazione degli edifici pubblici. Poi si è domandato se, in caso di variazioni, bisognerà modificare il regolamento. Il Consigliere Perini ha osservato che quest’Amministrazione comunale ha già modificato in diverse occasioni i regolamenti senza porsi troppi problemi. Inoltre, in questo caso sarebbe sufficiente modificare l’allegato al regolamento. Fazzolari ha ribadito che lo spazio per ospitare le associazioni c’è ed è il vecchio Municipio che, al massimo, richiede modifiche di piccole entità eseguibili con cifre contenute. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Mirco Perini ha sottolineato che l’inserimento di elenco e planimetrie non è affatto un processo macchinoso, in quanto si può semplicemente cambiare l’allegato. Il Capogruppo Daniele De Sanctis dichiara che è una questione di chiarezza e che la proposta di Insieme per Pedrengo è ben comprensibile. Il Sindaco ha detto che non sta né in cielo né in terra inserire elenco e planimetria dei locali disponibili in un regolamento che disciplini la loro concessione e ha osservato che il regolamento regolamenta e non vanno inseriti elenchi pur se riguardanti il suo contenuto. Gli spazi saranno decisi in base alle esigenze dell’amministrazione comunale. Il Consigliere di Lega per Pedrengo Masper ha affermato che i locali dovrebbero già essere stati identificati dall’amministrazione comunale prima dell’approvazione del regolamento. Il Sindaco ha ribattuto dicendo che la Giunta non ha ancora deliberato per individuare i locali disponibili. La Giunta deciderà quali e quanti locali destinare a uso pubblico. L’emendamento non viene accolto dalla maggioranza.
• Fazzolari spiega che il secondo emendamento si propone di chiarire un’ambiguità del regolamento, che recita: “di norma la concessione dei locali è onerosa”. Insieme per Pedrengo propone di specificare se l’utilizzo dei locali è oneroso o gratuito, togliendo l’espressione “di norma”, che dà discrezionalità all’amministrazione comunale, lasciando aperta la porta all’amministrazione comunale di fare ciò che più la aggrada senza che nessuno possa obiettar nulla. Il discorso non è riferito a quest’amministrazione, ma guarda alla necessità di normare non in base alle esigenze estemporanee. La proposta non viene accolta dalla maggioranza.
• Il terzo emendamento chiedeva di definire per quali categorie di associazioni, (per esempio le ONLUS?) sarà previsto l’uso gratuito dei locali, fissando dei criteri chiari e trasparenti per stabilire i parametri per uso gratuito o applicazione di tariffe. Il Sindaco risponde dicendo che non vuole che il regolamento ingessi l’amministrazione comunale, che vuole tenere un certo margine di discrezionalità in quanto Uniti per il Cambiamento rappresenta la maggioranza dei cittadini e può decidere di darsi discrezionalità. De Sanctis domanda se per ogni concessione dovrà esserci una delibera. Il Sindaco ribatte che è meglio fare delibere anziché non farle, come avveniva in assenza del regolamento. Fazzolari ancora una volta chiede al Sindaco di non parlare del passato in quanto è stato eletto per parlare di ciò che farà e non di ciò che non è stato fatto o l’operato altrui, di cui Insieme per Pedrengo si assume ogni responsabilità. L’emendamento non viene accolto dalla maggioranza.
• Il quarto emendamento è stato ritirato.
• Il quinto emendamento chiedeva all’amministrazione comunale di non inserire l’obbligo per ogni associazione di presentare in Comune il proprio rendiconto finanziario. Fazzolari mostra scetticismo sulla necessità di questa imposizione per le associazioni: è una prevaricazione. Il Segretario ha detto che ogni amministrazione comunale decide se domandare alle associazioni di presentare il proprio rendiconto o meno. L’emendamento non viene accolto dalla maggioranza.
• Il sesto emendamento evidenziava un paradosso contenuto nel testo del regolamento: in caso di danni – si legge – il concessionario può pagare per sé o per gli altri, cioè pro quota o per intero, in caso di un locale concesso a più gruppi. Secondo Insieme per Pedrengo non è giusto in quanto ognuno deve pagare per sé. Il Sindaco risponde dicendo che il Comune ha il coltello dalla parte del manico con questo regolamento. La proposta non viene accolta dalla maggioranza.
• Il settimo emendamento chiedeva all’Amministrazione comunale di eliminare la condizione che Uniti per il Cambiamento impone alle associazioni di svolgere attività che rientrino nelle linee programmatiche di Uniti per il Cambiamento. Fazzolari dice che Insieme per Pedrengo è contraria a questa forma di condizionamento dell’associazionismo e alla formazione di monoblocchi culturali perché minano la democrazia e impediscono la pluralità di iniziative in nome di ideologie. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Mirco Perini chiede al Sindaco di conoscere il parere tecnico degli Uffici comunali e il Sindaco risponde dicendo che non c’è. De Sanctis, giusto per citare un esempio di chiusura dell’Amministrazione comunale verso chi non rientra nella propria concezione politica, ricorda il rifiuto della sede al proprio gruppo. Fazzolari dichiara di non essere soddisfatto della risposta del Sindaco.
• L’ottavo emendamento proponeva di chiarire una contraddizione insita nel testo del regolamento: è prevista la concessione della sede alle associazioni per non più di un anno. Fazzolari chiede come verrà applicato tale principio con le associazioni che hanno una convenzione di durata pluriennale con il Comune. Inoltre, sottolinea che il Consiglio comunale stava approvando un regolamento che dovrebbe normare in modo chiaro e che non si sta giocando. De Sanctis rispiega al Sindaco che Insieme per Pedrengo chiede più certezza per le associazioni, in modo che possano contare su una sede. Soprattutto, le associazioni che hanno una convenzione di più anni devono avere la disponibilità di un posto dove svolgere la propria attività.
• Gli emendamenti numero nove e dieci chiedevano alla maggioranza di togliere la dicitura che prevede il venir meno di uno spazio per le associazioni qualora si manifestino priorità stabilite dalla Giunta. Fazzolari osserva che questo regolamento è stato scritto per le esigenze politiche dell’amministrazione comunale e non per quelle delle associazioni: sarà un potente mezzo per togliere la sede mettendo in difficoltà i gruppi operanti sul territorio. Il Sindaco, inizialmente, ha detto che si fa riferimento a situazioni imprevedibili. Tuttavia, il regolamento in discussione già prevede che gli spazi comunali, in casi di calamità naturali, di necessità o di interesse pubblico siano lasciati liberi. Insieme per Pedrengo contesta la facoltà di togliere le associazioni dalla propria sede per discrezionalità della maggioranza in qualsiasi momento. Fazzolari, quindi, dichiara di non essere soddisfatto della risposta del Sindaco perché ha deviato il discorso. Insieme per Pedrengo sostiene che sia giusto lasciare liberi gli edifici pubblici in caso di calamità, ma per esigenze deliberate dalla Giunta no. Il Sindaco ha risposto dicendo che il padrone di casa è l’amministrazione comunale e quindi decide sull’uso dei locali comunali. Anche quest’emendamento non passa. Per la maggioranza, il Consigliere Tomaselli osserva che Insieme per Pedrengo non deve citare, far riferimento o confutare il parere tecnico espresso dagli uffici. Il Capogruppo di Insieme per Pedrengo Daniele De Sanctis risponde che ogni consiglieri del suo gruppo è libero di dire quello che ritiene più opportuno e di esprimere la propria visione del paese.
Si giunge alle dichiarazioni di voto. Il Capogruppo Daniele De Sanctis, inizialmente interrotto dal Sindaco, annuncia che Insieme per Pedrengo vota contro il regolamento in quanto contrasta con i propri principi, rispecchia soltanto le esigenze dell’amministrazione comunale senza considerare quelle delle associazioni. Inoltre, le associazioni non hanno avuto nemmeno la possibilità di esprimere un proprio parere consultivo in quanto nel tavolo delle associazioni non si è parlato del regolamento.
De Sanctis spiega che Insieme per Pedrengo, in un primo momento, aveva pensato di rigettare direttamente il regolamento in discussione, poi ha pensato di proporre ugualmente emendamenti per cercare di migliorarlo.
Il punto numero tre all’Ordine del Giorno prevedeva la proposta di modifica del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale in materia di gestione dei flussi documentali per l'esercizio del mandato amministrativo ed in materia di convocazione dell'organo consiliare con riferimento all’introduzione della posta elettronica certificata. Il Sindaco dice che l’utilizzo della PEC rappresenta un grande passo in avanti. I Consiglieri che desiderano avere i documenti in forma cartacea dovranno fare richiesta scritta in Comune. Chi non è dotato di connessione a internet potranno utilizzare una postazione presso la biblioteca comunale per consultare la propria casella di posta. Il Sindaco dice che la PEC non sarà imposta, ma è meglio utilizzarla. Il problema è che per i Consiglieri comunali i tempi per analizzare i documenti e fare proposte sono già stretti (sono stati ridotti dall’attuale amministrazione comunale a inizio mandato da dieci a cinque giorni). Soprattutto, la situazione diviene difficile per i consiglieri di minoranza, che non hanno lo stesso flusso di informazioni di quelli di maggioranza. Perini ribadisce che i Consiglieri di minoranza hanno pari dignità di quelli di maggioranza in quanto entrambi rappresentano il paese e devono avere la possibilità di espletare al meglio il proprio mandato. De Sanctis ribadisce quanto aveva già proposto alla maggioranza: utilizzare la PEC, ma per alcuni documenti particolarmente consistenti (come il bilancio) poter disporre del cartaceo. Basterebbe buonsenso.
Al quarto punto all’Ordine del Giorno c’era “Proposta di modifica al regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale presentata dai Gruppi Consiliari Insieme per Pedrengo e Lega per Pedrengo. L’obiettivo della proposta è di ampliare il tempo a disposizione dei consiglieri per presentare emendamenti, dopo che lo scorso settembre il Consiglio comunale aveva drasticamente ridotto i termini di consegna del materiale ai consiglieri). Perini ha spiegato che la proposta nasce dall’esigenza di avere una tempistica che non leda i diritti dei Consiglieri comunali e osserva che la proposta era stata presentata ben otto mesi fa, però si discute solo ora. Il problema era stato posto subito da parte delle minoranze al momento dell’approvazione della modifica del Regolamento Comunale operata dalla maggioranza. La proposta dà l’opportunità ai Consiglieri di svolgere con minore difficoltà il proprio mandato, di formulare proposte in modo più agevole. Alla fine, la tempistica viene allungata (di una giornata).
Al punto numero cinque all’Ordine del Giorno c’era la mozione presentata dal consigliere e assessore alla Cultura sig. Marco Locatelli di dare mandato al sindaco di far togliere la scritta “Insieme per Pedrengo” dalla lapide che si trova nella pavimentazione di Piazza Europa Unita nella quale c'è scritto che la piazza è stata voluta e realizzata dall'Amministrazione di Insieme per Pedrengo nel 1998”. Il Capogruppo di Insieme per Pedrengo Daniele De Sanctis annunciando che il proprio gruppo non sarà protagonista di autocelebrazioni, rilegge il discorso di inaugurazione di Piazza Europa Unita pronunciato dall’allora Sindaco Franco Viganò per ricordare lo spirito con cui era stata realizzata quest’opera. Poi, Insieme per Pedrengo non ha partecipato alla discussione uscendo dall’aula. Con essa, sono usciti anche molti cittadini presenti.
Al punto numero sei è stata data risposta da parte del sindaco all’interrogazione presentata dai consiglieri De Sanctis e Fazzolari sulla situazione delle sponsorizzazioni alla data del 21 giugno, previste nel bilancio di previsione per un importo di oltre 110.000 euro, in quanto il sindaco aveva annunciato nel predetto consiglio che già 40.000 euro erano stati introitati. A tale richiesta il sindaco ha risposto che le sponsorizzazioni già introitare sono due ed ammontano a circa 10.000, per una terza manca solo la firma ed infine è stato emesso un bando per l’istallazione di telecamere per un importo di circa 30.000 euro che però al momento si attende l’esito che comunque dovrebbe essere positivo, visti i contatti in corso. Il consigliere Fazzolari rammenta al sindaco che le informazioni che esso da al Consiglio devono essere vere e devono attenersi a dati reali e non ad aspettative presunte.
Al settimo punto all’O.d.G. era prevista la risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Ghisalndi dell’assessore all’Urbanistica in merito alla strada di penetrazione est (Pedrengo/Bergamo) essendo il consigliere assente l’interrogazione è decaduta. Perini e De Sanctis fanno presente che la ripresenteranno.
Per l’ottavo punto l’assessore al Bilancio ha comunicato un prelievo dal Fondo di riserva oltre 16.000 €. per coprire il rientro dall’aspettativa sindacale di un dipendente comunale, rientro non previsto nel bilancio di previsione.
Per l’ultimo punto il sindaco ha dato lettura di un comunicato per spiegare l’impossibilità dell’Amministrazione comunale di formulare il Piano Generale di Sviluppo previsto dal decreto legislativo n. 267 del 2000. In sostanza la Giunta deve dire come reperirà le risorse per attuare il suo programma elettorale. Problema molto arduo per loro dopo tante promesse ma fatti pochi. Il Sindaco ha spiegato il rinvio in attesa dell’approvazione da parte del Parlamento del federalismo fiscale.

venerdì 2 luglio 2010

Cosa ha fatto l'amministrazione di "Uniti per il Cambiamento" in un anno?

Trascorso un anno è giusto fare un bilancio. Si sono presentati come coloro che avrebbero portato il cambiamento a Pedrengo. Si presentano dicendo che loro sono “quelli del fare”.

Cosa ha fatto l’Amministrazione di “UNITI PER IL CAMBIAMENTO” in un ANNO?

I GRANDI LAVORI PUBBLICI (!)
- Hanno allargato, spostato gli ulivi e pitturato la rotatoria davanti al Municipio.
- Hanno trasformato la Piazza Pertini in parcheggio per i dipendenti comunali.
- Hanno ampliato l’area di sgambatura dei cani.
- Hanno creato una pista ciclopedonale di 48 m in via Giardini, che inizia e finisce nel nulla.
- Hanno sistemato l’ingresso del Cimitero, asfaltato alcuni tratti di strade e fatta la manutenzione di un semaforo (interventi già previsti e finanziati dall’amministrazione Perini).

GLI ASPETTI DI INTERESSE SOCIALE
- Si sono aumentata l’indennità di carica.
- Hanno aumentato il costo del trasporto scolastico.
- Hanno stabilito un costo per l’utilizzo di Internet in biblioteca.
- Non stanno più concedendo finanziamenti ad alcune Associazione di Volontariato.
- Hanno eliminato la Consulta Giovanile.
- Hanno escluso i rappresentanti delle Associazioni dalla Commissione Servizi Sociali.
- Stanno rendendo sempre più difficoltosi i rapporti tra le Associazioni e l’Amministrazione.
- Hanno ridimensionato le manifestazioni socio culturali.
- Per la scarsa chiarezza di idee dell’Assessore all’Istruzione hanno generato il caos nel trasporto scolastico, nella mensa e negli orari di ingresso a scuola.
- Hanno votato a favore della legge per la privatizzazione dell’acqua.

I GRANDI INTERVENTI E LE GRANDI OPERE PREVISTI DALL’AMMINISTRAZIONE
- Non sono previsti lavori che superino i 100.000 €. Quindi per i prossimi anni non è in programma nessuna delle grandi opere promesse.
- Sono previsti soltanto dei concorsi di idee per la Scuola Media e gli Impianti Sportivi e la progettazione dell’infrastruttura Wireless (15.000 € + 15.000 € + 20.000 € ).
- E’ prevista la trasformazione del vecchio municipio in nuova sede della Polizia Locale e Sala consiliare, con una spesa di 83.900 €.
- E’ prevista la sistemazione di via del Caravaggio (già programmata e finanziata dall’Amministrazione Perini).
- E’ previsto un tratto di pista ciclopedonale in via del Tonale (circa 60.000 €).
- Nel 2011 sono previsti interventi sugli impianti sportivi per cifre irrisorie (mutuo di 70.000 €).
- E’ prevista la sola recinzione della piattaforma ecologica (39.500 €).
. Sono previsti acquisti per gli impianti sportivi, per la Scuola, per la Sicurezza, per i Servizi Sociali, soltanto se saranno finanziati dagli sponsor, che per adesso non ci sono. Altrimenti non se ne fa niente!
LE PROPOSTE DI “INSIEME PER PEDRENGO” IN QUESTO PRIMO ANNO

- Abbiamo chiesto che non venisse rovinata la Piazza Pertini per trasformarla in parcheggio (NON accettata).

- Abbiamo proposto che il vecchio municipio, con un costo di circa 20.000 €, diventi la sede delle Associazioni e un Centro di Aggregazione Sociale (NON accettata).

- Abbiamo chiesto che con i 60.000 € risparmiati per la trasformazione del vecchio municipio si completassero i lavori di messa norma della piattaforma ecologica. La sola recinzione, per legge, non basta e tra un anno potrebbe non essere più utilizzabile. Quante risorse verranno meno alla Parrocchia se ciò accadesse? (NON accettata).

- Secondo noi la pista ciclopedonale di via Giardini doveva collegare l’area feste del parco Frizzoni con il parcheggio del centro sportivo (NON accettata).

- La rotatoria davanti al Comune poteva non essere allargata. Non c’era proprio bisogno di questo intervento di facciata.

- La pista ciclabile di via Tonale servirà veramente ai cittadini di Palazzo?

- Abbiamo chiesto che 50.000 € per inutili concorsi di idee e progetti venissero meglio utilizzati (NON accettata).

- Secondo noi, gli Amministratori, in tempi di sacrifici per tutti, non avrebbero dovuto aumentarsi le indennità. Per averlo sostenuto siamo stati attaccati su volantini e anche sul giornalino comunale. Con quei soldi (22.750 € per il 2010) avrebbero potuto soddisfare le richieste di sovvenzione delle Associazioni, evitare l’aumento del costo del trasporto scolastico, non far pagare il collegamento ad Internet in biblioteca.

- Abbiamo proposto, indicando dove prendere le risorse, di creare un fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà economiche per sostenerle nel pagamento delle bollette, dei libri scolastici,... (NON accettata).

- Abbiamo chiesto all’Amministrazione di intervenire presso le aziende preposte perché dilazionassero il pagamento delle bollette di luce e gas a chi ne necessitava (NON accettata).

- Abbiamo proposto di estinguere il mutuo della Scuola materna per potere, con il risparmio degli interessi, disporre in futuro di risorse spendibili (NON accettata).

- Abbiamo chiesto che il Consiglio Comunale votasse contro la privatizzazione dell’acqua, perché non finisca in mano agli speculatori (NON accettata).

- Abbiamo chiesto una maggiore incisività della nostra amministrazione in merito all’Agenda 21, che riguarda la salvaguardia dell’ambiente, in collaborazione con Scanzorosciate. Abbiamo più volte chiesto che fine ha fatto il parco sul fiume Serio (area Tadini). Nessuna risposta.

- Per sostenere le nostre idee abbiamo presentato proposte, interrogazioni e emendamenti tentando in ogni modo di essere propositivi. Ma tutte le nostre iniziative sono state respinte. Il fantomatico signor Lapis, che definisce la nostra azione “becero ostruzionismo”, dovrebbe dimostrare, assieme al suo partito, che le cose che sosteniamo non sono vere. Noi siamo pronti a un confronto pubblico in qualunque momento. In quella occasione, se il signor Lapis intende mantenere l’anonimato, gli sarà consentito di indossare il burka.
Il Gruppo consiliare di Insieme per Pedrengo
Stampato in proprio GIUGNO 2010

venerdì 11 giugno 2010

Intervento di Mirco Perini relativo alla mozione sui tagli al Sociale presentata da Insieme per Pedrengo

Consiglio Comunale del 7 giugno 2010

Punto n. 5 all’Ordine del giorno
MOZIONE prot. n. 2624 del 08.032010


La presente mozione (sui tagli al sociale)
, che è stata presentata al protocollo comunale lo scorso 8 marzo, viene messa all’ordine del giorno del Consiglio comunale ben tre mesi dopo

E quindi a questo punto riteniamo necessario fare alcune osservazioni:

1. l’art. 43 comma 3 del TUEL n. 267/2000 prevede che le interrogazioni. Le interpellanze e le mozioni vengano discusse in consiglio entro 30 giorni dalla loro presentazione, attestata dal protocollo dell’Ente;

2. lo Statuto comunale prevede la stessa scadenza;

3. idem per quanto riguarda il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale.

Infine, a conclusione della presentazione del vostro programma elettorale, il 5 maggio del 2009, avete scritto:
“rispetto dei principi dello statuto comunale, delle leggi italiane e della democrazia, è un valore fondamentale che ispira, questa alleanza, il cui unico scopo è quello di favorire il progresso civile, economico e sociale della comunità”.

Ora nessuno pretende che si osservino sempre e alla lettera le scadenze previste dalle norme, anche se sarebbe buona cosa. Comprendiamo perfettamente che nell’attività amministrativa possono verificarsi situazioni per cui non è possibile rispettare le scadenze.

Ma portare alla discussione del Consiglio un argomento dopo 90 giorni dalla sua presentazione ci sembra un po’ troppo…..
Se in futuro tale situazione dovesse ripetersi saremo costretti ad assumere le necessarie iniziative, per il mancato rispetto della normativa.

Veniamo ora alla mozione:
· È chiaro che questa è una mozione prettamente politica che ha colto subito il disagio verificatosi tra gli amministratori locali e non solo bergamaschi, per quanto deliberato dalla Giunta Regionale lo scorso 10 febbraio 2010.

· L’obiettivo era di prendere coscienza della complessa problematica che ne sarebbe derivata ed attivarsi in tutti i campi con forme di protesta e pressione perché il governo regionale modificasse tale delibera.

· Facciamo inoltre presente che in quasi tutti i comuni di medie e grandi dimensioni in quei giorni sono stati approvati ordini del giorno e mozioni come quella da noi presentata. Anzi questa mozione, che integra l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Bergamo, è stata presa come base per la discussione in diversi comuni della nostra provincia.

· Certamente ci si può dire che la mozione è stata presentata in ritardo rispetto ai 10 giorni previsti, prima della convocazione del Consiglio, dal regolamento vigente.
Vi potete giustificare che c’è stato il Consiglio per l’approvazione del bilancio previsionale, dove per regolamento non si prevede la discussione di mozioni, interrogazione e interpellanze.
Riteniamo che se vi fosse stata la volontà politica, considerata la problematica, come del resto fatto in altre occasioni, si poteva inserire nel Consiglio dello scorso 9 aprile.

Ringraziamo il Sindaco per averci fatto pervenire nei giorni scorsi il documento che la Conferenza dei Sindaci della Provincia di Bergamo e dei 14 Presidenti di Ambito che hanno inviato in data 13 maggio al Presidente della Giunta Regionale Formigoni, all’Assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale e per conoscenza al Presidente dell’ ANCI Regionale e al Presidente del dipartimento Welfare e Sanità sempre dell’ANCI regionale.

Il documento raccoglie le istanze dei Sindaci della nostra provincia e quindi è chiaro che questa mozione andava nella giusta direzione. Ci soddisfa il poter dire che siamo stati lungimiranti.

Però, se la mozione fosse stata approvata in Consiglio comunale, avrebbe rappresentato la scelta politica di tutti i consiglieri e non quella del Sindaco soltanto.

Poiché l’obiettivo della nostra mozione, pur con due mesi di ritardo, è stato comunque raggiunto, ci riteniamo soddisfatti e per questo chiediamo la non votazione della mozione, ma anche che questo intervento venga messo a verbale.

per il gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Mirco Perini

La mozione presentata da Insieme per Pedrengo sul taglio ai fondi sociali

Pedrengo, 5 marzo 2010

Al Presidente del
Consiglio Comunale
di Pedrengo

Il sottoscritto consigliere comunale della lista civica “Insieme per Pedrengo”, presenta la seguente mozione come previsto dagli articoli 18, 19 comma 4.1 e successivi del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno prossimo Consiglio.

Oggetto: Fondi Regionali Politiche sociali
Premesso che:
- Con la delibera regionale n. 011255 del 10 febbraio 2010 vengano ripartite le risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali anno 2009, del Fondo Sociale Regionale, e del Fondo per la non Autosufficienza.
- La manovra finanziaria già prevedeva una riduzione del Fondo Nazionale per le Politiche sociali maggiore del 20%
- A fronte di una disponibilità di poco più di 73 milioni di euro per l’anno 2009 (la disponibilità del 2008 era di 95 milioni di euro), la Regione Lombardia ripartisce direttamente agli ambiti territoriali solamente 39 milioni di euro, pari a circa il 53% , mentre trattiene per se ben 34 milioni di euro, contro i 12 milioni di euro del 2008.
- Lo scorso anno l’89% delle risorse nazionali – pari a 82,6 milioni di euro - erano state trasferite agli Ambiti.
- Le risorse del FNPS sono trasferimenti dedicati alla realizzazione degli indirizzi della legge n° 328/2000 e dovrebbero garantire la quota dei buoni o titoli sociali , i livelli essenziali di assistenza sociale e le leggi di settore che in passato ricevevano finanziamenti ad hoc.
- Il Fondo Regionale rimane immutato rispetto allo scorso anno, pari a 85 milioni di euro, ma si tratta di risorse che sono di fatto una scarsa compartecipazione alle spese già assunte dai Comuni e da Enti e Associazioni (comunità per minori, asili nido, CRE ecc)
- Il Fondo per la Non Autosufficienza (+30%) , realizzato a livello nazionale dopo una lunga battaglia dei sindacati pensionati e degli Enti Locali e del mondo associativo, nato con l’intento di rafforzare i servizi e le attività per far fronte alla crescete presenza di persone non autosufficienti, è sempre stato integrativo agli altri Fondi.
Considerando che:
- Il taglio delle risorse del FNPS avviene in tempi in cui gli Enti Locali vengono via via caricati di competenze, i trasferimenti statali sono ripetutamente tagliati, l’autonomia impositiva dei Comuni è azzerata e, soprattutto, sono aumentati i bisogni dei cittadini; non solo a causa della crisi economica, ma anche per l'invecchiamento della popolazione, per l'esigenza di sostenere le famiglie e la natalità, per l’aumento del fenomeno migratorio, ecc.
- L’ANCI LOMBARDIA, ha convocato il 1° marzo un incontro con i Presidenti delle Conferenza dei Sindaci. Inoltre non ha sottoscritto - come dichiarato dalla vice presidente del Dipartimento del Welfare sig.ra E. Poma - l’accordo tra Regione Lombardia e Sindacati confederali e pensionati sul Buono Famiglia e in particolare sull’utilizzo dl F.N.P.S. per il suo finanziamento.
- Il finanziamento disponibile per le nostre comunità è pertanto diminuito di circa 2.800.000 euro.
- Il Fondo per la non Autosufficienza, fortemente voluto e sostenuto dai Sindacati Confederali e dalle Associazioni dei Pensionati, è stato finalmente incrementato, ma ha finalità ben precise e non può sopperire ai minori finanziamenti di altri settori, pena la perdita stessa della sua specificità.
- Non saranno i Sindaci e gli Amministratori locali a decidere in ordine agli interventi sociali necessari nei nostri territori, ma saranno direttamente i tecnici della Regione Lombardia e lo faranno, come hanno fatto finora, per lo più attraverso l’erogazione di buoni e voucher, depotenziando servizi di presa in carico delle persone e dei loro bisogni, spesso non riconducibili alla sola dimensione economica.
- Delle scelte effettuate dalla Regione Lombardia ne risentirà pesantemente anche l’Ambito di Seriate e quindi il Comune di Pedrengo. I minori finanziamenti renderanno difficoltosa l’attuazione dei progetti in essere, decisi nel 2009, a meno che ciascun Comune dell’Ambito non sopperisca con risorse proprie.
Alla luce di quanto esposto
Si impegna il Sindaco e l’Assessore alle Politiche Sociali
1) A sollecitare il Presidente dell’Assemblea dell’Ambito di Seriate la denuncia di non condivisione con la Regione Lombardia della scelta di trattenere una parte del FNPS.
2) A sollecitare il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’ASL Provinciale la denuncia di non condivisione con la Regione Lombardia della scelta di trattenere una parte del FNPS.
3) A chiedere, attraverso il coinvolgimento di tutti gli Ambiti Provinciali e dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia, alla Regione Lombardia il ripristino del FNPS entro l’anno in corso.

per il Gruppo Consiliare
Insieme per Pedrengo
Mirco Perini