lunedì 4 ottobre 2010

Dichiarazione di voto di Daniele De Sanctis sul Piano di Diritto allo Studio

DICHIARAZIONE DI VOTO

Le risorse destinate globalmente al Piano al Diritto allo Studio sono rimaste pressoché invariate rispetto agli anni scorsi, ma tre sono i temi che ci vedono profondamente in disaccordo.
Come sono stati trattati i Comitati Genitori. Come è stata utilizzata la Commissione Istruzione. Come questa Amministrazione si pone nei confronti dei cambiamenti della scuola.
Cominciamo dai cambiamenti della scuola.
Le modalità con cui l'assessore all'istruzione ha affrontato il cambio di orario deliberato dal Consiglio d'Istituto, ha di fatto creato molti disagi. Disagi che, con questo Piano di Diritto allo Studio, non è stato più possibile recuperare. L'Amministrazione non può dichiarare nell'introduzione di questo documento che “i Comuni hanno concordato con gli Istituti modalità e procedure condivise per la definizione di un modello organizzativo di governance locale, elaborando altresì un'agenda dei principali adempimenti reciproci” e poi affermare che non dobbiamo confondere le scelte fatte dall'Istituto Comprensivo con i servizi che il Comune fornisce per migliorare l'offerta formativa o per adempiere ad obblighi ben precisi. L'Amministrazione deve valutare i cambiamenti ed eventualmente indirizzare le scelte. Non può permettersi di subire, senza prendere posizione, le decisioni prese da altri.
I Comitati Genitori e la commissione
Noi riteniamo che per avere una scuola che funziona sia necessario creare una rete tra tutti i soggetti coinvolti. Istituto comprensivo, alunni, genitori e Amministrazione Comunale.
Come cittadini di questo paese ci siamo sentiti a disagio quando siamo venuti a conoscenza che la prossima riunione del Comitato è stata convocata a casa di uno dei genitori e tra gli argomenti all'ordine del giorno ci sono il mancato contributo da parte dell'Amministrazione Comunale e la mancanza di una sede dove riunirsi.
Ha valutato, l'assessore, le risorse aggiuntive che i comitati mettevano in campo non solo in termini di soldi, ma di partecipazione ed impegno? Ha valutato che non destinare più alcuna risorsa, spegne l'entusiasmo che ha contraddistinto in questi anni il lavoro dei comitati?
Riteniamo che il Piano di Diritto allo studio abbia due finalità. Aiutare gli studenti e le famiglie in difficoltà e, in seconda istanza, sviluppare tutta una serie di attività che incrementino l'offerta formativa, favorendo la partecipazione di tutti i soggetti che gravitano attorno alla scuola (associazioni, genitori, alunni). Riteniamo che questo Piano di Diritto allo Studio penalizzi un'importante risorsa del territorio.
Per tutte queste motivazioni il gruppo di INSIEME PER PEDRENGO voterà contro questo Piano di Diritto allo Studio.

Insieme per Pedrengo

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