domenica 8 agosto 2010

RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 LUGLIO 2010

Lo scorso mercoledì 28 luglio 2010 si è riunito il Consiglio comunale. Il primo punto all’Ordine del Giorno ha visto l’approvazione dei verbali della seduta del 21 giugno. Dopo di ciò, si è discusso il secondo punto all’odg, ovvero “Esame ed approvazione Regolamento per la concessione di locali comunali”. La discussione è stata molto articolata. Inizialmente, il Sindaco ha ceduto la parola all’Assessore ai Servizi Sociali, che ha fornito un’illustrazione del nuovo regolamento. Subito dopo, il Sindaco ha spiegato che questo regolamento è stato pensato per mettere ordine alla concessione di spazi pubblici da parte dell’amministrazione comunale. Sono state definite diverse categorie di richieste per riunioni: occasionali, per i gruppi che chiedono uno spazio al Comune per riunirsi in modo non abituale; temporanee, come un sindacato che chiede di poter usufruire per un determinato periodo di tempo di uno spazio comunale e gli spazi assegnati alle associazioni presenti sul territorio che forniscono servizi per la comunità. Ai gruppi sarà chiesto di partecipare alle spese per le utenze e l’Amministrazione comunale stabilirà quali gruppi dovranno pagare una tariffa e la cifra stabilita di volta in volta per i diversi gruppi oppure quali potranno utilizzarli a titolo gratuito. Insieme per Pedrengo ha proposto undici emendamenti al regolamento. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Franco Fazzolari ha spiegato che alla base delle proposte di modifica presentate c’è il considerare il regolamento come uno strumento che deve avere un valore per più di un mandato amministrativo: non sono condizioni pregiudiziali, ma si fondano sulla convinzione che sia necessario normare in modo lungimirante. Il Sindaco chiede se Insieme per Pedrengo voglia discutere gli emendamenti uno per uno oppure no in quanto la maggioranza di Uniti per il Cambiamento ha deciso di rigettare tutte le loro proposte. Fazzolari ha risposto dicendo che gli emendamenti come da regolamento vanno discussi e votati uno per uno.
• Il primo emendamento, considerando che i locali comunali sono presenti in quantità limitata, proponeva di allegare al regolamento un elenco degli edifici disponibili e una loro planimetria in modo di poter gestire al meglio gli spazi pubblici e fornire ai gruppi le sedi più adatte per ospitarli. Per esempio, se un’associazione ha molti membri, necessiterà di uno spazio più voluminoso. Il Sindaco ha risposto dicendo che l’emendamento è pertinente, ma allegare una planimetria è una questione tecnica e che un regolamento non è un manuale. Fazzolari ha dichiarato di non essere soddisfatto di quanto detto dal Sindaco e ha sottolineato che si trattava di una proposta assolutamente di buonsenso. Inoltre, Fazzolari ha inoltre fatto presente che la proposta è duplice: in primo luogo si chiede di allegare un elenco di spazi pubblici e in secondo luogo una planimetria. L’Assessore all’Istruzione Zenoni ha commentato dicendo che prima di allegare elenco e planimetria l’Amministrazione comunale ha bisogno di sapere quali gruppi chiedono i locali, poi la maggioranza deciderà. Fazzolari ironizza domandando se le associazioni devono chiedere di usare locali non identificati. L’Assessore all’Urbanistica Nava ha risposto che la presenza di edifici non agibili o da sistemare rende difficoltoso definire con precisione la situazione degli edifici pubblici. Poi si è domandato se, in caso di variazioni, bisognerà modificare il regolamento. Il Consigliere Perini ha osservato che quest’Amministrazione comunale ha già modificato in diverse occasioni i regolamenti senza porsi troppi problemi. Inoltre, in questo caso sarebbe sufficiente modificare l’allegato al regolamento. Fazzolari ha ribadito che lo spazio per ospitare le associazioni c’è ed è il vecchio Municipio che, al massimo, richiede modifiche di piccole entità eseguibili con cifre contenute. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Mirco Perini ha sottolineato che l’inserimento di elenco e planimetrie non è affatto un processo macchinoso, in quanto si può semplicemente cambiare l’allegato. Il Capogruppo Daniele De Sanctis dichiara che è una questione di chiarezza e che la proposta di Insieme per Pedrengo è ben comprensibile. Il Sindaco ha detto che non sta né in cielo né in terra inserire elenco e planimetria dei locali disponibili in un regolamento che disciplini la loro concessione e ha osservato che il regolamento regolamenta e non vanno inseriti elenchi pur se riguardanti il suo contenuto. Gli spazi saranno decisi in base alle esigenze dell’amministrazione comunale. Il Consigliere di Lega per Pedrengo Masper ha affermato che i locali dovrebbero già essere stati identificati dall’amministrazione comunale prima dell’approvazione del regolamento. Il Sindaco ha ribattuto dicendo che la Giunta non ha ancora deliberato per individuare i locali disponibili. La Giunta deciderà quali e quanti locali destinare a uso pubblico. L’emendamento non viene accolto dalla maggioranza.
• Fazzolari spiega che il secondo emendamento si propone di chiarire un’ambiguità del regolamento, che recita: “di norma la concessione dei locali è onerosa”. Insieme per Pedrengo propone di specificare se l’utilizzo dei locali è oneroso o gratuito, togliendo l’espressione “di norma”, che dà discrezionalità all’amministrazione comunale, lasciando aperta la porta all’amministrazione comunale di fare ciò che più la aggrada senza che nessuno possa obiettar nulla. Il discorso non è riferito a quest’amministrazione, ma guarda alla necessità di normare non in base alle esigenze estemporanee. La proposta non viene accolta dalla maggioranza.
• Il terzo emendamento chiedeva di definire per quali categorie di associazioni, (per esempio le ONLUS?) sarà previsto l’uso gratuito dei locali, fissando dei criteri chiari e trasparenti per stabilire i parametri per uso gratuito o applicazione di tariffe. Il Sindaco risponde dicendo che non vuole che il regolamento ingessi l’amministrazione comunale, che vuole tenere un certo margine di discrezionalità in quanto Uniti per il Cambiamento rappresenta la maggioranza dei cittadini e può decidere di darsi discrezionalità. De Sanctis domanda se per ogni concessione dovrà esserci una delibera. Il Sindaco ribatte che è meglio fare delibere anziché non farle, come avveniva in assenza del regolamento. Fazzolari ancora una volta chiede al Sindaco di non parlare del passato in quanto è stato eletto per parlare di ciò che farà e non di ciò che non è stato fatto o l’operato altrui, di cui Insieme per Pedrengo si assume ogni responsabilità. L’emendamento non viene accolto dalla maggioranza.
• Il quarto emendamento è stato ritirato.
• Il quinto emendamento chiedeva all’amministrazione comunale di non inserire l’obbligo per ogni associazione di presentare in Comune il proprio rendiconto finanziario. Fazzolari mostra scetticismo sulla necessità di questa imposizione per le associazioni: è una prevaricazione. Il Segretario ha detto che ogni amministrazione comunale decide se domandare alle associazioni di presentare il proprio rendiconto o meno. L’emendamento non viene accolto dalla maggioranza.
• Il sesto emendamento evidenziava un paradosso contenuto nel testo del regolamento: in caso di danni – si legge – il concessionario può pagare per sé o per gli altri, cioè pro quota o per intero, in caso di un locale concesso a più gruppi. Secondo Insieme per Pedrengo non è giusto in quanto ognuno deve pagare per sé. Il Sindaco risponde dicendo che il Comune ha il coltello dalla parte del manico con questo regolamento. La proposta non viene accolta dalla maggioranza.
• Il settimo emendamento chiedeva all’Amministrazione comunale di eliminare la condizione che Uniti per il Cambiamento impone alle associazioni di svolgere attività che rientrino nelle linee programmatiche di Uniti per il Cambiamento. Fazzolari dice che Insieme per Pedrengo è contraria a questa forma di condizionamento dell’associazionismo e alla formazione di monoblocchi culturali perché minano la democrazia e impediscono la pluralità di iniziative in nome di ideologie. Il Consigliere di Insieme per Pedrengo Mirco Perini chiede al Sindaco di conoscere il parere tecnico degli Uffici comunali e il Sindaco risponde dicendo che non c’è. De Sanctis, giusto per citare un esempio di chiusura dell’Amministrazione comunale verso chi non rientra nella propria concezione politica, ricorda il rifiuto della sede al proprio gruppo. Fazzolari dichiara di non essere soddisfatto della risposta del Sindaco.
• L’ottavo emendamento proponeva di chiarire una contraddizione insita nel testo del regolamento: è prevista la concessione della sede alle associazioni per non più di un anno. Fazzolari chiede come verrà applicato tale principio con le associazioni che hanno una convenzione di durata pluriennale con il Comune. Inoltre, sottolinea che il Consiglio comunale stava approvando un regolamento che dovrebbe normare in modo chiaro e che non si sta giocando. De Sanctis rispiega al Sindaco che Insieme per Pedrengo chiede più certezza per le associazioni, in modo che possano contare su una sede. Soprattutto, le associazioni che hanno una convenzione di più anni devono avere la disponibilità di un posto dove svolgere la propria attività.
• Gli emendamenti numero nove e dieci chiedevano alla maggioranza di togliere la dicitura che prevede il venir meno di uno spazio per le associazioni qualora si manifestino priorità stabilite dalla Giunta. Fazzolari osserva che questo regolamento è stato scritto per le esigenze politiche dell’amministrazione comunale e non per quelle delle associazioni: sarà un potente mezzo per togliere la sede mettendo in difficoltà i gruppi operanti sul territorio. Il Sindaco, inizialmente, ha detto che si fa riferimento a situazioni imprevedibili. Tuttavia, il regolamento in discussione già prevede che gli spazi comunali, in casi di calamità naturali, di necessità o di interesse pubblico siano lasciati liberi. Insieme per Pedrengo contesta la facoltà di togliere le associazioni dalla propria sede per discrezionalità della maggioranza in qualsiasi momento. Fazzolari, quindi, dichiara di non essere soddisfatto della risposta del Sindaco perché ha deviato il discorso. Insieme per Pedrengo sostiene che sia giusto lasciare liberi gli edifici pubblici in caso di calamità, ma per esigenze deliberate dalla Giunta no. Il Sindaco ha risposto dicendo che il padrone di casa è l’amministrazione comunale e quindi decide sull’uso dei locali comunali. Anche quest’emendamento non passa. Per la maggioranza, il Consigliere Tomaselli osserva che Insieme per Pedrengo non deve citare, far riferimento o confutare il parere tecnico espresso dagli uffici. Il Capogruppo di Insieme per Pedrengo Daniele De Sanctis risponde che ogni consiglieri del suo gruppo è libero di dire quello che ritiene più opportuno e di esprimere la propria visione del paese.
Si giunge alle dichiarazioni di voto. Il Capogruppo Daniele De Sanctis, inizialmente interrotto dal Sindaco, annuncia che Insieme per Pedrengo vota contro il regolamento in quanto contrasta con i propri principi, rispecchia soltanto le esigenze dell’amministrazione comunale senza considerare quelle delle associazioni. Inoltre, le associazioni non hanno avuto nemmeno la possibilità di esprimere un proprio parere consultivo in quanto nel tavolo delle associazioni non si è parlato del regolamento.
De Sanctis spiega che Insieme per Pedrengo, in un primo momento, aveva pensato di rigettare direttamente il regolamento in discussione, poi ha pensato di proporre ugualmente emendamenti per cercare di migliorarlo.
Il punto numero tre all’Ordine del Giorno prevedeva la proposta di modifica del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale in materia di gestione dei flussi documentali per l'esercizio del mandato amministrativo ed in materia di convocazione dell'organo consiliare con riferimento all’introduzione della posta elettronica certificata. Il Sindaco dice che l’utilizzo della PEC rappresenta un grande passo in avanti. I Consiglieri che desiderano avere i documenti in forma cartacea dovranno fare richiesta scritta in Comune. Chi non è dotato di connessione a internet potranno utilizzare una postazione presso la biblioteca comunale per consultare la propria casella di posta. Il Sindaco dice che la PEC non sarà imposta, ma è meglio utilizzarla. Il problema è che per i Consiglieri comunali i tempi per analizzare i documenti e fare proposte sono già stretti (sono stati ridotti dall’attuale amministrazione comunale a inizio mandato da dieci a cinque giorni). Soprattutto, la situazione diviene difficile per i consiglieri di minoranza, che non hanno lo stesso flusso di informazioni di quelli di maggioranza. Perini ribadisce che i Consiglieri di minoranza hanno pari dignità di quelli di maggioranza in quanto entrambi rappresentano il paese e devono avere la possibilità di espletare al meglio il proprio mandato. De Sanctis ribadisce quanto aveva già proposto alla maggioranza: utilizzare la PEC, ma per alcuni documenti particolarmente consistenti (come il bilancio) poter disporre del cartaceo. Basterebbe buonsenso.
Al quarto punto all’Ordine del Giorno c’era “Proposta di modifica al regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale presentata dai Gruppi Consiliari Insieme per Pedrengo e Lega per Pedrengo. L’obiettivo della proposta è di ampliare il tempo a disposizione dei consiglieri per presentare emendamenti, dopo che lo scorso settembre il Consiglio comunale aveva drasticamente ridotto i termini di consegna del materiale ai consiglieri). Perini ha spiegato che la proposta nasce dall’esigenza di avere una tempistica che non leda i diritti dei Consiglieri comunali e osserva che la proposta era stata presentata ben otto mesi fa, però si discute solo ora. Il problema era stato posto subito da parte delle minoranze al momento dell’approvazione della modifica del Regolamento Comunale operata dalla maggioranza. La proposta dà l’opportunità ai Consiglieri di svolgere con minore difficoltà il proprio mandato, di formulare proposte in modo più agevole. Alla fine, la tempistica viene allungata (di una giornata).
Al punto numero cinque all’Ordine del Giorno c’era la mozione presentata dal consigliere e assessore alla Cultura sig. Marco Locatelli di dare mandato al sindaco di far togliere la scritta “Insieme per Pedrengo” dalla lapide che si trova nella pavimentazione di Piazza Europa Unita nella quale c'è scritto che la piazza è stata voluta e realizzata dall'Amministrazione di Insieme per Pedrengo nel 1998”. Il Capogruppo di Insieme per Pedrengo Daniele De Sanctis annunciando che il proprio gruppo non sarà protagonista di autocelebrazioni, rilegge il discorso di inaugurazione di Piazza Europa Unita pronunciato dall’allora Sindaco Franco Viganò per ricordare lo spirito con cui era stata realizzata quest’opera. Poi, Insieme per Pedrengo non ha partecipato alla discussione uscendo dall’aula. Con essa, sono usciti anche molti cittadini presenti.
Al punto numero sei è stata data risposta da parte del sindaco all’interrogazione presentata dai consiglieri De Sanctis e Fazzolari sulla situazione delle sponsorizzazioni alla data del 21 giugno, previste nel bilancio di previsione per un importo di oltre 110.000 euro, in quanto il sindaco aveva annunciato nel predetto consiglio che già 40.000 euro erano stati introitati. A tale richiesta il sindaco ha risposto che le sponsorizzazioni già introitare sono due ed ammontano a circa 10.000, per una terza manca solo la firma ed infine è stato emesso un bando per l’istallazione di telecamere per un importo di circa 30.000 euro che però al momento si attende l’esito che comunque dovrebbe essere positivo, visti i contatti in corso. Il consigliere Fazzolari rammenta al sindaco che le informazioni che esso da al Consiglio devono essere vere e devono attenersi a dati reali e non ad aspettative presunte.
Al settimo punto all’O.d.G. era prevista la risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Ghisalndi dell’assessore all’Urbanistica in merito alla strada di penetrazione est (Pedrengo/Bergamo) essendo il consigliere assente l’interrogazione è decaduta. Perini e De Sanctis fanno presente che la ripresenteranno.
Per l’ottavo punto l’assessore al Bilancio ha comunicato un prelievo dal Fondo di riserva oltre 16.000 €. per coprire il rientro dall’aspettativa sindacale di un dipendente comunale, rientro non previsto nel bilancio di previsione.
Per l’ultimo punto il sindaco ha dato lettura di un comunicato per spiegare l’impossibilità dell’Amministrazione comunale di formulare il Piano Generale di Sviluppo previsto dal decreto legislativo n. 267 del 2000. In sostanza la Giunta deve dire come reperirà le risorse per attuare il suo programma elettorale. Problema molto arduo per loro dopo tante promesse ma fatti pochi. Il Sindaco ha spiegato il rinvio in attesa dell’approvazione da parte del Parlamento del federalismo fiscale.

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