mercoledì 2 dicembre 2009

Il Pedrengo senza campo rinuncia alla promozione

IL CASO Fresco di promozione, il Presidente Algeri getta la spugna: “Non ci possiamo iscrivere”

“Siamo senza campo”. Il Pedrengo lascia la Serie D
Più che una notizia, un’autentica bomba, destinata a scoppiare con fragore al massimo livello del calcio dilettantistico: il Pedrengo rinuncia alla Serie D. A confermarlo è il suo stesso Presidente, Antonello Algeri, che dopo attenta riflessione e ampia analisi delle soluzioni alterntive, ha ormai deciso: “Mi dispiace tantissimo, ma non possiamo fare altrimenti”, ci ha detto il Presidente rossoblù, che dopo il suo avvento ha portato in quattro anni la squadra dalla Terza categoria all’apice provinciale: “Non ci iscriveremo al prossimo campionato interregionale, staff tecnico e giocatori possono considerarsi liberi”. L’ostacolo insormontabile che pare condurre Algeri alla rinuncia è sostanzialmente legato alla inadeguatezza dell’impianto di gioco utilizzato sin qui, che non solo è dotato di una sola tribuna, piccola e scoperta, ma neppure risponde a determinati requisiti imposti dalla Lega Dilettanti per accedere alla serie D. Servirebbero quanto meno spazi separati in cui sistemare la tifoseria ospite, ma anche una logistica e una configurazione dell’impianto che possano ottenere l’omologazione richiesta: il problema era già emerso all’indomani della vittoria in Eccellenza (3 maggio) e progetti in tal senso erano stati abbozzati con l’amministrazione comunale. Ma il Sindaco Mirco Perini era atteso dalla tornata elettorale di domenica scorsa, quindi non ha potuto intervenire in tal senso: e dalle urne è poi uscito sconfitto, con la poltrona di primo cittadino assegnata a Gabriele Gabbiadini. Il che, oltre a rovesciare gli equilibri politici del paese, stravolge di riflesso anche i programmi della sua squadra di calcio: “La nuova amministrazione avrà bisogno di tempo per insediarsi e ritrovarsi operativa – spiega Algeri – e dunque procedere, nel caso rientrasse fra le sue priorità, agli interventi necessari. Ho pensato anche a un nostro intervento diretto sulla struttura, ma non ci sono i tempi tecnici: servirebbero certificati e formalità burocratiche per le quali sono necessari mesi”. Prima di gettare la spugna Algeri ha provato anche a guardarsi in giro. “In bergamasca ci sono alcuni campi idonei, ma molti di loro sono già occupati dalle rispettive società e per altri ci hanno chiesto prezzi di affitto spropositati”. Al che, non sono rimaste che le soluzioni più drastiche. “Ho comunicato a società e tesserati la mia decisione di non iscrivere la squadra alla Serie D. Anzi, ho deciso anche di dimettermi dalla carica di Presidente, anche se il gruppo di cui faccio parte (e che fa capo alla ditta Prean, ndr) continuerà a reggere le redini della conduzione societaria. Perché il Pedrengo, e questo lo dico chiaro, continuerà a esistere: rispettiamo tutti gli impegni presi e manteniamo in toto il settore giovanile, si tratterà soltando di vedere in quale categoria potrà iscriversi la prima squadra”. Non è detto, infatti, che il club voglia o possa ripartire dall’Eccellenza: “intanto – conclude Algeri – io mi metto per un anno in stand-by: un periodo in cui analizzare con calma la situazione e ripensare a nuovi progetti futuri. In questa gestione penso di aver fatto qualcosa e vorrei poter fare ancora di più: ma è necessario che me ne venga data la possibilità pratica e materiale”.
(Testo dell’articolo tratto da L’Eco di Bergamo di mercoledì 10 giugno 2009 a pag. 53)

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